
È stato un lunedì estenuante per il premier Giuseppe Conte, impegnato per tutta la giornata in una serie di incontri con le delegazioni che sostengono il governo e rappresentano le diverse anime, non sempre in piena sintonia, dell’attuale esecutivo. Al termine del confronto un vertice di maggioranza ha sancito una “tregua” sulle correzioni alla manovra.
Un summit che qualche strascico lo ha lasciato viste le divergenze sempre più evidenti tra il premier Conte e Luigi Di Maio, capo politico M5S. Presenti al tavolo di governo anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e i capi delegazione delle forze politiche di governo.
Tra le misure principali che verranno attuate viene confermato il carcere per i grandi evasori, che entra a far parte nel decreto fiscale, mentre per quanto riguarda l’estensione obbligatoria del pagamento col Pos e l’abbassamento a 2mila euro del limite per l’utilizzo del contante, i provvedimenti slitteranno a luglio 2020.
Grande soddisfazione traspare dalle parole di Luigi Di Maio, che attraverso un post su Facebook afferma: “Ho due buone notizie per imprenditori, commercianti, artigiani e per tutti gli italiani onesti: 1. Il carcere ai grandi evasori entra nel decreto fiscale, come aveva chiesto con forza il M5S. 2. Le multe sul mancato uso del Pos sono posticipate al luglio del 2020, nell’attesa di un accordo sull’abbassamento dei costi delle commissioni delle carte di credito e dei dispositivi per il pagamento. Sul regime forfettario per i professionisti siamo al lavoro. Sarà oggetto della discussione nei prossimi giorni. Il M5S non molla mai!“
Rimangono divergenze sulla stretta alla flat tax per le partite Iva e sull’abolizione di Quota 100, provvedimento finito nel mirino del partito renziano Italia Viva, mentre per quanto riguarda il “superbonus della Befana” caldeggiato in prima persona dal premier, sarà attivo da gennaio 2021 e premierà solo le spese effettuate con carte e bancomat a partire da luglio 2020.
In una nota da Palazzo Chigi si afferma che le risorse a disposizione restano 3 miliardi, che si tradurrebbero in un bonus tra i 300 e i 500 euro per le spese dal parrucchiere e l’estetista, ma anche da meccanico ed elettrauto, elettricista, idraulico, ristorante.
Mentre il presidente del Consiglio Conte focalizza la propria attenzione e soddisfazione sull’attuazione del “Decreto Sisma”, approvato nella notte dal Consiglio dei Ministri. Un provvedimento che spinge verso ulteriori interventi urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici. Tra le principali disposizioni previste, la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.
Mi chiedo perche’ noi dobbiamo pagare stipendi a gente che dovrebbe tutelare gli interessi di noi benzinai come esattori di accisa, come commercianti, come datori di lavoro, come collaboratori del fisco, fattura elettronica, perche’ si sentono autorizzati a caricarci di altre spese con i pos che si vanno ad aggiungere al raddoppio subito con la fatturazione elettronica,saranno cattivi? saranno incompetenti ? NO !ODIANO LE PARTITE IVA PER PRINCIPIO E PENSANO CHE SIAMO TUTTI MILIONARI EVASORI
????????? UN BENZINAIO SUBITO AL MINISTERO DELLE FINANZE !!!!!!!!!!!!!!!!