Pubblichiamo in forma integrale una nota stampa del Presidente di Asnali Energia Ferruccio Schiavello
Il mondo dei carburanti continua a subire grandi trasformazioni. Ormai è certo, Eni ha deciso di lasciare il petrolio. Imbocca la strada delle energie rinnovabili spinta da un Europra sempre più green e attenta al riscaldamento del pianeta. A fronte di ciò, a breve, chiudere gli investimenti sulla rete stradale ed autostradale.
Il fatto non è di poco conto perché va ad incidere pesantemente su tutte le relazioni, industriai e commerciali, essendo, nonostante tutto, leader di mercato sia per immagine che per volumi in Italia.
Certo questa decisione influirà anche sui gestori dei Punti Vendita. Non solo sui gestori Eni ma, su tutti.
Spesso si attendeva, secondo una vecchia concezione, che Eni rinnovasse un accordo economico per poi essere copiato da tutte le altre compagnie petrolifere. Eni è stata, sempre secondo quella vecchia concezione, apri pista per il rinnovo degli accordi economici delle altre compagnie.
E oggi che cosa succede in virtù della nuova politica di Eni? La risposta non è scontata ne tanto meno semplice.
In buona sostanza tutte le compagnie petrolifere e i grandi retisti ma anche le associazioni di categoria sono fermi e imbalsamati, come se non sapessero cosa e come fare.
Nel frattempo i Benzinai – mi piace utilizzare questo sostantivo – continuano a macinare debiti su debiti ad assumersi responsabilità più pesanti a gestire completamente da soli l’emergenza sanitaria Covid-19 – che non è finita, anzi raddoppia – e a subire restrizioni di vendite e di incassi a fronte di costi sempre più alti.
Nel frattempo il vero problema delle associazioni di categoria, iniziando dalla famosa triade fino ad arrivare a noi è quello della rappresentanza della categoria. Una categoria che probabilmente, anzi sicuramente, non vuole essere rappresentata da nessuno poiché nessuno fa emergere le vere istanze e le vere difficoltà della categoria.
Nessuno può tirarsi fuori dalla mischia. Tutti anche chi non è stato firmatario di accordi economici ha le proprie responsabilità. Tutti, noi compresi vogliamo solo visibilità e in cambio non riusciamo a dare nulla. Niente di nuovo sotto il sole, nessuna idea innovativa! Servirebbe remare tutti insieme, servirebbe attuare iniziative comuni, iniziare a pensare a scenari diversi, a portare la categoria ad essere propositiva in uno scenario nuovo invece, nulla! Pronti a scannarci per non condividere insieme agli altri.
Game Over, se continueremo a ragionare in questo senso è finita.
Bisogna, a tal punto, con molto buon senso, osare! Non abbiamo alcun motivo e non ci manca nulla per chiedere e ottenere ciò che ci spetta in modo dignitoso.
ancora parole,parole,parole ma proposte?