Decreto Sostegni bis, misure e bonus per 40 miliardi di euro

La prossima settimana dovrebbe esserci l’approvazione del nuovo Decreto Sostegni Bis (o anche Decreto Imprese). Secondo le ultime anticipazioni, infatti, il Consiglio dei Ministri dovrebbe approvare il nuovo pacchetto di misure – e bonus per le imprese – entro giovedì 6 maggio; il giorno dopo, infatti, il premier è atteso al Porto per il Social Summit UE, e quindi non potrebbe prendere parte al CdM.

Per questo motivo il Ministero dell’Economia e delle Finanza sta lavorando al testo del Decreto Sostegni bis, per il quale – ricordiamo – è stato autorizzato uno scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro.

Questi saranno utili per l’erogazione di nuovi bonus, ma anche per il rinvio di alcune scadenze fiscali. Una cifra importante, con uno stanziamento che – da quando è iniziata la pandemia – è salito a 172 miliardi di euro di deficit. D’altronde, Mario Draghi ha spiegato in più di un’occasione che questo è l’anno “in cui bisogna dare e non chiedere soldi”; bisogna accompagnare famiglie e imprese fuori dalla crisi e solo una volta che la pandemia sarà sotto controllo si potrà pensare ad un piano di rilancio e anche ad una revisione del patto di stabilità.

Diverse le misure su cui sta riflettendo il Ministero dell’Economia; eccone alcune anticipazioni.

Decreto Sostegni bis da 40 miliardi: quali sostegni e ristori saranno previsti

Nel nuovo Decreto Sostegni bis – che molti chiamano Decreto Imprese – ci saranno molti provvedimenti finanziati con questi 40 miliardi di ulteriore deficit. Ovviamente il Governo non ha ancora chiaro lo schema definitivo del provvedimento, ma gli obiettivi da raggiungere dovrebbero essere i seguenti:

  • per quanto riguarda le cartelle fiscali si sta facendo strada l’ipotesi di una nuova proroga, per un altro mese. Poi da giugno ci sarà una ripresa graduale, tenendo però conto di chi ha avuto più difficoltà per il Covid;
  • finanziamento di una nuova moratoria su finanziamenti e mutui, almeno fino al 31 dicembre 2021. Dovrebbero essere inclusi anche lavoratori autonomi e piccoli imprenditori;
  • allungamento della scadenza per il rimborso dei prestiti garantiti dallo Stato. Ad esempio, per quelli erogati attraverso il Fondo di garanzia, è richiesta una restituzione in 15 anni; si potrebbe allungare questo termine, portandolo a 30 anni. Allo studio, inoltre, vi è la possibilità di aumentare l’ammontare massimo del prestito, oggi “fermo” a 30 mila euro.
  • ulteriore proroga del blocco degli sfratti;
  • previsione di misure di ristoro per quei titolari di abitazioni date in affitto che a causa della pandemia hanno visto crollare le entrate visti i mancati incassi dei canoni;
  • rifinanziamento del credito d’imposta del 60% per i canoni di locazione;
  • sconti sulle bollette elettriche per le imprese;
  • ci sarà un bonus per collaboratori agricoli;
  • nuova tranche di contributi a fondo perduto. Per velocizzare la procedura dovrebbe esserci la conferma dei requisiti già previsti dall’ultimo Decreto Sostegni. Quindi, chi riceverà questo nuovo bonus ne avrà un altro grazie al Decreto Sostegni bis. A tal proposito, sta prendendo piede l’ipotesi per cui l’indennizzo contribuirà alle perdite di due mensilità anziché di una sola: se così fosse, l’importo che verrà erogato sarà pari al doppio di quanto già previsto con il Decreto Sostegni. Inoltre, non è da escludere che non si guarderà più al fatturato, bensì al bilancio;
  • si parla anche della possibilità di aumentare la platea dei beneficiari dei contributi a fondo perduto: come? Abbassando la percentuale (che nell’ultimo decreto era del 30%) del calo del fatturato tra il 2019 e il 2020 necessaria per fare richiesta del sostegno;
  • rinvio delle esenzioni Tosap e Cosap per altri sei mesi;
  • esenzione canone Rai per strutture ricettive e servizi di ristorazione;
  • previste misure ad hoc per i settori più penalizzati. Come promesso dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Maria Stella Gelmini, ci saranno misure ad hoc per il settore del wedding e degli eventi, ma fondi aggiuntivi potrebbero esserci anche per le attività dei centri storici;
  • per quanto riguarda le scadenze fiscali, invece, l’ipotesi è di rinviare almeno fino a giugno il pagamento di Irpef e Irap, così da unificarlo con il saldo delle imposte.

Queste, per il momento, le misure che dovrebbero essere finanziate con il Decreto Sostegni bis dedicato maggiormente alle imprese. Ricordiamo che si tratta ancora di ipotesi in quanto il Consiglio dei Ministri non si è ancora riunito per discutere del nuovo Decreto Sostegni e al momento non è pronta nemmeno una bozza.

Sappiamo che certamente sarà un provvedimento da 40 miliardi, il quale dovrebbe essere “l’ultimo di una tale portata”, come confermano le parole pronunciate dal Ministro dell’Economia, Daniele Franco, subito dopo l’approvazione da parte del CdM dello scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro.

Fonte: Money

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