Mentre si aspetta con impazienza un intervento del Governo volto a calmierare i prezzi anche dei carburanti, questa mattina il petrolio ha avuto un nuovo rialzo volando al record in più di sette anni, scontando i timori su una possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che potrebbe tradursi in severe sanzioni americane ed europee contro il paese produttore top di petrolio.
A metà mattinata poi le quotazioni sono scese leggermente ma sono restate sui massimi. Il Wti si attesta a 93,37 dollari al barile e il Brent a 94,59 dollari. Il prezzo del gas ad Amsterdam sale a 83,11 euro al Mwh (+7,3%), dopo aver registrato in mattinata un aumento del +12% a 88 euro.
I futures sul Brent avanzano di oltre 1 punto percentuale a $95,56 al barile, dopo aver testato quota $96,16, record dall’ottobre del 2014. Il contratto WTI scambiato a New York è salito fino al record intraday di $94,94, valore più alto dal settembre del 2014.
Nelle ultime ore il presidente americano Joe Biden, stando a quanto ha riferito la Casa Bianca, ha detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che gli Stati Uniti, insieme agli alleati, “risponderanno in modo rapido e deciso” ad un’aggressione della Russia di Vladimir Putin.
La tensione tra Russia e Ucraina influenza in negativo anche le Borse europee, che aprono la prima seduta della settimana in forte calo. Male Milano, che si sveglia a -2,3% e prosegue in discesa fino ad arrivare a -3,9%, per poi salire leggermente a -3,5%. Lo spread tra Btp e Bund sale a 170 punti, con il rendimento dei titoli decennali italiani all’1,90%, mentre soffrono le banche e gli istituti di credito: Mps a -6,6%, Banco Bpm a -7,1%, Bper a -6,2%, Unicredit e Intesa a -6%. In calo anche l’energia. A Piazza Affari vanno in rosso A2a (-2,9%), Enel (-2,8%), Eni (-2,2%), Hera e Erg (-2%), in controtendenza Snam che segna un +0,3%.
Intanto l’Ucraina si prepara alla guerra. Arrivati missili dalla Lituania e munizioni dagli Usa. Kiev “consiglia alle compagnie aeree di non” sorvolare da oggi il Mar Nero. Sono 130.000 i soldati russi schierati al confine, secondo le stime americane riviste al rialzo. Il rieletto presidente tedesco Steinmeier si appella a Putin: “Sciolga il cappio attorno al collo dell’Ucraina” e “non sottovaluti la forza della democrazia”. Colloquio tra Biden e Zelensky, col premier ucraino che ha chiesto al presidente Usa una visita a Kiev. Il cancelliere tedesco Scholz è arrivato a Kiev.
ah quindi la “la forza della democrazia” per gli americani è mandare missili e munizioni in ucraina?
e quello cattivo è putin