Staffetta Quotidiana – In Senato. Per perseguire la speculazione sui prezzi al dettaglio ci vuole una normativa più mirata e pene più severe. I prezzi dipendono da dinamiche del mercato a monte. Il punto sulle frodi
Alcune procure, l’Antitrust e i reparti territoriali della Guardia di finanza stanno indagando le ragioni dei rincari dei prezzi al dettaglio dei carburanti, per capire se ci possano essere state condotte fraudolente o speculative da parte degli operatori. Tuttavia, le disposizioni del codice penale per contrastare la speculazione sui prezzi sono di “rara e difficile applicazione”. È infatti molto difficile dimostrare che il comportamento di una singola azienda abbia provocato il rialzo dei prezzi o la mancanza di merci sull’intero mercato, che quel comportamento sia speculativo e che non rientri in un’ottica di profitto e che il rincaro o la penuria di prodotti assumano forme di eccezionalità per intensità e durata. Gli articoli 501 e 501 bis del codice penale, che disciplinano il “rialzo e il ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio” e le “manovre speculative su merci”, andrebbero resi più mirati se si vuole colpire chi specula sui prezzi di carburante o elettricità e gas. Inoltre, le pene, attualmente fissate nel massimo di tre anni di reclusione, dovrebbero essere aumentate. Lo ha detto ieri il comandante generale della guardia di finanza Giuseppe Zafarana, ascoltato in audizione sui prezzi dei carburanti dalla commissione Finanze del Senato.
Sui prezzi dei carburanti, Zafarana ha aggiunto che “stiamo parlando di un contesto che è caratterizzato da dinamiche evolutive del mercato che sono un po’ impazzite…sono fenomeni che non sono facilmente governabili, anzi dipendono da dinamiche di carattere internazionale che spesso sono di complessa gestione”.
Per quanto riguarda le frodi sui carburanti, Zafarana ha detto che “nell’ultimo biennio, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, i nostri reparti hanno eseguito 2.338 interventi nel settore dei carburanti, denunciando 1.699 soggetti, traendone in arresto 90, sequestrando oltre 7.700 tonnellate di prodotto e accertando quasi 250.000 tonnellate consumate in frode”. Ha poi sottolineato come la crisi energetica possa favorire le frodi e la penetrazione della criminalità organizzata nel settore.
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
Ci mandano al massacro, si dimezzassero i loro stipendi,altro i gestori che lavorano 14 ore al giorno per una miseria,se ci riescono..Vergogna siamo in dittatura