I soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi, anche professionali dal 30 giugno 2022 e non più dal 1° gennaio 2023, dovranno avere il Pos e accettare pagamenti elettronici. In caso contrario, sarà applicata una sanzione pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata.
Tale “Obbligo”, tuttavia, non si applica per “oggettiva impossibilità tecnica”: in questi casi, infatti, saranno applicate le norme generali sulle sanzioni amministrative previste dalle Legge n. 689/1981, con riferimento alle procedure e ai termini, a eccezione dell’articolo 16 che disciplina il pagamento in forma ridotta”.
La novità trova il plauso di alcune associazioni dei consumatori mentre sono evidenti le preoccupazioni delle associazioni di settore e in particolare dei tabaccai che chiedono un esonero.
“La lotta all’evasione fiscale, tramite l’obbligo di accettazione di pagamenti con carta e bancomat, è un controsenso nel caso delle tabaccherie che sono, infatti, concessionarie dello Stato”, afferma Assotabaccai, spiegando che di fatto nel loro caso la tracciabilità già esiste.
Si potrebbe usare lo stesso ragionamento anche per le commissioni pagate dei Gestori delle stazioni di servizio che al momento usufruiscono del 50% di credito di imposta sulle commissioni dei pagamenti elettronici. Percentuale diventata insufficiente dall’aumento incontrollato del costo dei carburanti e dal maggior utilizzi di tale forma di pagamento.
Intanto in Svizzera avviene il paradosso. Se paghi il carburante in cash euro, anziché in franchi svizzeri avrai uno sconto che arriva fino a 30 centesimi al litro. E’ un iniziativa che stanno portando avanti alcuni gestori di distributori che hanno gli impianti nelle zone di confine e che si stanno attrezzando per non perdere la clientela lombarda, per rimanere a galla e in qualche modo essere competitivi rispetto al prezzo praticato in Italia.
30 cent/litro…..qualcosa non torna….magari ti fregano il 20% sul cambio….