Come già avvenuto ma a parti inverse e in assenza di misure come la carta sconto, lo sconto delle accise sul carburante in Italia ha messo a durissima prova i distributori svizzeri della zona di confine che ora fanno sentire la propria voce.
Crollo delle vendite fino al 90% e chiusura per diverse stazioni di servizio . È questo il risultato della concorrenza vissuta negli ultimi mesi dai distributori di benzina svizzeri, i quali – causa prezzi del gasolio in aumento – si sono visti buona parte della clientela sia italiana sia svizzera scappare a rifornirsi oltre frontiera.
Il Governo italiano già da mesi è infatti intervenuto per combattere i rincari del carburante con una riduzione sulle accise imposte dallo Stato su benzina, gasolio e gas di petrolio liquefatti (GPL). Questa misura finanziaria ha permesso all’Italia – e in particolare alla regione di frontiera – di invertire la tendenza per cui si veniva in Svizzera a fare il pieno. Nonostante la diminuzione dello sconto sulla benzina in Italia, la pressione non si allenta.
Inutile puntualizzare quanto tutto ciò sia stato dannoso per i molti distributori situati nella zona di confine. Per evitare licenziamenti, si è fatto affidamento al lavoro ridotto, ma ora alcune richieste non sono state accolte: è il caso di Piccadilly che dà lavoro a 260 persone e ora ha fatto ricorso.