La situazione dei gestori carburanti è stata al centro di grande interesse per molti giorni, soprattutto in un momento storico in cui l’aumento dei prezzi, dovuto al rirpristino delle Accise da parte del governo Meloni, ha rappresentato una delle principali preoccupazioni della politica e degli Italiani.
Negli ultimi mesi, tuttavia, sembra che il “caro carburanti” sia scomparso dalle prime pagine dei giornali e dai titoli dei telegiornali: i prezzi dei carburanti sono infatti scesi e si sono mantenuti in linea con le medie europee, senza registrare variazioni significative.
Infatti, secondo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, questa settimana la benzina è scesa di 0,4 centesimi rispetto alla settimana precedente, mentre il gasolio è sceso di 1,3 centesimi. Al lordo delle imposte, entrambi i carburanti si aggirano attorno ai 1,8 euro al litro, con il diesel che è tornato sotto la benzina. Se confrontiamo i prezzi dei carburanti in Italia con quelli degli altri Paesi europei, si nota che l’Italia si trova leggermente al di sopra della media europea, ma questo dipende essenzialmente dalla componente tributaria, tradizionalmente più alta in Italia.
In questo contesto, diventa ancora più assurda e ingiustificabile la scelta del governo Meloni di porre la fiducia e di fatto imporre l’introduzione di norme vessatorie per i gestori degli impianti, come quella sull’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale. A fare queste considerazioni non sono solo i gestori carburanti ma anche le parole scrtte in una articolo apparso oggi su un quotidiano notoriamente vicino alla perte politica di questo governo, Il Foglio.
Secondo il Foglio, l’esecutivo è stato ingenuo “a prestarsi alla guerra contro i gestori degli impianti, introducendo norme (come quelle sull’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale) utili solo a scatenare le giuste proteste della categoria. Il governo, in quel frangente, si è lasciato prendere dal panico e ha messo sul piatto obblighi vessatori che avrebbero potuto essere evitati.”
Obblighi vessatori che invece rimarranno e che stanno per essere ulteriormente confermati dall’Assemblea della Senato.
Anni 80-90 erano veri gestori,si dialogava sul da farsi,e tutti uniti si scioperava per una causa comune,adesso sono tutti volta faccia,e’ invidiosi del collega che ha abbassato di un cent.