Le federazioni Fegica e Figisc hanno recentemente inviato una lettera ad Unem, alle compagnie petrolifere e a Faib Confesercenti per proporre un confronto sulle ipotesi di riforma del settore carburanti. L’obiettivo è giungere a un’unità di intenti nel confronto con il governo riguardo al disegno di legge di riforma del settore, annunciato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, prima della pausa estiva.
Nella lettera, le federazioni hanno sottolineato l’importanza di dare al settore una “sola voce”, pur nell’articolazione delle diverse posizioni, per poter interloquire con le istituzioni e contribuire alla costruzione di un progetto di riforma che coinvolga l’intero comparto dei carburanti. La proposta è di avviare un confronto costruttivo, in modo da evitare che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MiMIT) proceda unilateralmente, lasciando il settore a fronteggiare una riforma i cui contenuti al momento appaiono incerti e poco chiari.
Le recenti iniziative intraprese dalla X Commissione della Camera dei Deputati, sebbene ancora non concretizzate in una risoluzione definitiva, hanno posto l’attenzione sul tema della riforma dei carburanti da circa sei mesi. In tale contesto, le federazioni ritengono che sia fondamentale adottare una posizione attiva e partecipata rispetto alle scelte che andranno a influenzare il futuro dell’intero settore.
Inoltre, la lettera fa riferimento alle conclusioni dell’Indagine Conoscitiva IC 54 condotta dall’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), che hanno ribadito l’assoluta trasparenza dei comportamenti del settore e l’elevato livello di concorrenza raggiunto negli ultimi venti anni. Tuttavia, le federazioni evidenziano che l’obiettivo di deregolamentazione senza regole ha comportato un impoverimento economico e contrattuale dei gestori, i quali hanno subito riduzione dei margini unitari e perdita di efficienza e competitività.
Le federazioni Fegica e Figisc si appellano quindi alla necessità di riannodare i fili del ragionamento complessivo, abbandonando ipocrisie e chiamando le cose con il loro vero nome. Ripristinare regole chiare e certe rappresenta, secondo le associazioni, un tratto fondamentale di uno Stato moderno e l’unica garanzia di un futuro prospero per il settore dei carburanti.
Concludendo, le federazioni Fegica e Figisc chiedono un primo confronto con tutti i soggetti interessati per esaminare gli elementi che uniscono e mediare su quelli che dividono, al fine di trovare una sintesi condivisibile e di fornire un contributo univoco alle istituzioni preposte all’adozione di iniziative legislative. Date le tempistiche ristrette, le federazioni auspicano di tenere una prima riunione già prima della fine del mese, possibilmente anche presso una delle loro sedi.
Parallelamente, le federazioni intendono avviare un confronto analogo con Assopetroli, considerando le specifiche peculiarità della rappresentanza di tale organizzazione, al fine di cercare una sintesi per l’intero settore in una fase successiva.
La proposta di Fegica e Figisc mira a dare un contributo costruttivo e unitario, affrontando con chiarezza e concretezza le sfide e le prospettive di riforma del settore carburanti, con l’obiettivo di tutelare al meglio gli interessi di tutte le parti coinvolte e del paese nel suo complesso.
lasciate fare questa benedetta riforma …tanto al peggio non esiste limite….e poi del gestore non interessa più nessuno…