Prezzi oltre il limite tollerabile. Subito il decreto per sterilizzare l’1,5 miliardi di maggior gettito di iva, tagliando le accise di 10 cent almeno fino a natale e poi interventi strutturali.
Il terzo aumento in tre giorni dei carburanti, conseguenza delle quotazioni internazionali dei prodotti, sta rapidamente spingendo il prezzo della benzina oltre la soglia dei 2 euro/lt anche sulla rete ordinaria, dopo che è stata raggiunta e oltrepassata in autostrada. Né le previsioni lasciano spazio ad alcun ottimismo per le prossime settimane. La riapertura delle scuole e la ripresa delle normali attività lavorative, commerciali e produttive sono destinate a dover fare conti salati con dei prezzi oltre il limite tollerabile dall’intera economia nazionale.
Il Governo è caldamente invitato a fare rapidamente chiarezza sulle iniziative che intende assumere nell’ambito delle proprie esclusive responsabilità. Non si può più sperare in un “colpo di fortuna”. Né appare serio provare a distrarre il dibattito dalla questione centrale -moltiplicatore di effetti inflazionistici e dei prezzi di tutti gli altri beni e servizi essenziali- disperdendo uomini e risorse a caccia di cartelli dei prezzi per produrre statistiche capziose.
Pure il cosiddetto “bonus benzina” -concepito da annunci improvvisati buoni solo a togliersi momentaneamente di impaccio- ove mai vedesse davvero la luce, sarebbe meno di un palliativo, senza alcuna possibilità di incidere in modo strutturale e in prospettiva su processi sul punto di divenire drammatici.
In tutto questo, appare necessario, intanto e al minimo, l’urgentissima approvazione del decreto che consenta di attivare la cosiddetta accisa mobile, vale a dire il meccanismo attraverso il quale impiegare il maggior gettito erariale non previsto in termini di IVA derivante dall’aumento degli stessi prezzi dei carburanti dal 1° luglio ad oggi, dal valore di 1,5 miliardi di euro su base annua, per cominciare ad intervenire nell’emergenza e da subito su un taglio di 10 cent/LT delle accise da qui e fino a Natale.
Si tratterebbe di una boccata di ossigeno, per quanto contenuta, che intanto riporterebbe le lancette ai prezzi di luglio e consentirebbe di guadagnare il tempo necessario ad assumere interventi seri e strutturali.
Queste cose lasciatele discutere ai partiti e alle associazioni dei consumatori (se ancora esistono) VOI sindacato pensate ai vs gestori che lavorano in piazzale a un centesimo ,forse, netto al litro !!!! Sembra che l inflazione e il caro prezzi esista solo per il popolo comune e non per i gestori ,Tutto il resto sono chiacchere .Prima il cartello ,oggi le accise ,la sterilizzazione iva La cassa vuota !!!! quello vi deve interessare Basta fare il sindacato per il sindacato !!!!