All’assemblea generale che si è tenuta lunedì a Creazzo (Vicenza), organizzata dalle tre sigle sindacali Faib Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio era presente anche il Sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy, Massimo Bitonci. Una partecipazione insolita per un membro del governo, ma che ha sottolineato l’importanza di essere presente e di ascoltare le esigenze dei gestori degli impianti carburanti.
Bitonci ha iniziato il suo intervento con un ringraziamento per l’invito, evidenziando che la sua presenza potrebbe essere considerata atipica, ma necessaria data l’importanza del settore carburanti e l’impegno del governo nella riforma del settore. Il Sottosegretario ha dichiarato di aver acquisito una comprensione più approfondita del settore grazie ai presidenti delle principali associazioni di categoria, riconoscendo le sfide che i gestori affrontano da oltre vent’anni in attesa di una riforma. Ha evidenziato il problema italiano della sovrabbondanza di distributori di carburante rispetto al resto d’Europa, sottolineando la necessità di gestire questa situazione in modo efficace.
Bitonci ha annunciato il successo nel riordino delle banche dati del settore, che ha rivelato la presenza di distributori irregolari. Ha, inoltre, evidenziato durante il suo intervento che il settore dei distributori di carburante viene spesso criticato dall’opinione pubblica quando ci sono aumenti dei prezzi della benzina o del gasolio, anche se le cause di tali aumenti sono esterne e non dipendono dai gestori dei distributori. Ha sottolineato che i gestori forniscono un servizio essenziale per un guadagno marginale di soli 0,3 centesimi al litro, il che è motivo sufficiente per rivendicare maggiori diritti e giustizia.
Inoltre, il sottosegretario ha espresso la sua posizione contraria al decreto sul cartello del prezzo medio e ha dichiarato di spingere affinché questo tema sia superato nei prossimi provvedimenti legislativi. Ha suggerito che questa questione potrebbe essere affrontata nel disegno di legge sulla concorrenza o nel disegno di legge sul riordino del settore.
Ha poi affrontato il tema della contrattualistica, criticando alcune compagnie petrolifere, in particolare l’Eni, per proporre contratti che minano i diritti dei gestori e limitano la loro autonomia. Se pur esistono posizioni contrastanti apprezza il fatto che ci siano alcune compagnie favorevoli a trovare una soluzione mediana. Riguardo all’Eni, ha espresso una dura critica sulla posizione cosi rigida. Il sottosegretario ritiene che sia più un problema di livello dirigenziale che non dipende direttamente la direzione della Corporate. Ha richiesto un incontro con i vertici aziendali per discutere e risolvere la questione. Bitonci critica l’approccio di chi non vuole trattare con i sindacati, ritenendo questa posizione grave. Sta lavorando per garantire che i contratti non ledano i diritti dei lavoratori, una priorità che non vede come politica, ma come un imperativo per il benessere dei lavoratori, indipendentemente dalle affiliazioni politiche.
Infine, sempre sul disegno di legge di riordino del settore, ha parlato della necessità di considerare il territorio italiano nella razionalizzazione del settore, garantendo un servizio adeguato anche nelle aree meno accessibili.
E’ intervenuto poi il Presidente della FIGISC, Bruno Bearzi, il quale ha sottolineato la priorità di combattere per i diritti dei Gestori.
Nel corso del suo intervento, il Presidente della FIGISC, Bruno Bearzi, ha espresso gravi preoccupazioni riguardo alle politiche contrattuali dell’Eni e ha delineato le sfide affrontate dalla categoria dei gestori. Bearzi ha iniziato il suo discorso ringraziando il sottosegretario Bitonci, che considera uno dei pochi, se non l’unico, ad andare incontro alle esigenze dei gestori. Tuttavia, il vero nodo della questione risiede nei contratti proposti dall’Eni, che minacciano l’esistenza stessa dei gestori e delle loro rappresentanze. I contratti anomali proposti dall’Eni, se accettati, porterebbero alla perdita di autonomia e protezione per i gestori, riducendoli a meri pseudo-gestori senza alcuna garanzia di stabilità contrattuale.
Bearzi ha sottolineato l’importanza di proteggere la categoria, che dovrebbe essere considerata la parte debole della filiera, e ha dichiarato la determinazione della FIGISC nel contrastare energicamente questi contratti ingiusti.
Oltre alla questione contrattuale con l’Eni, Bearzi ha affrontato anche il tema dei cartelli dei prezzi carburante. Grazie alla battaglia condotta dalle associazioni è stata ottenuta la cancellazione dell’articolo 7, che imponeva agli operatori di aggiornare giornalmente i prezzi medi, evitando così sanzioni ingiuste e mantenendo un certo grado di libertà per i gestori. Questo successo, ha sottolineato Bearzi, rappresenta una vittoria non solo pratica ma anche di principio, dimostrando la determinazione della FIGISC nel difendere i diritti e la dignità dei gestori di impianti di distribuzione carburanti.
Il Presidente della FAIB, Giuseppe Sperduto, sottolinea la determinazione della categoria nel difendere i propri interessi.
Il Presidente della FAIB, Giuseppe Sperduto, ha espresso gratitudine al Sottosegretario Bitonci per la sua disponibilità nel comprendere le esigenze della categoria. Sperduto ha sottolineato che questo riconoscimento non costituisce una propaganda politica, ma è un doveroso apprezzamento nei confronti di chi si è dimostrato aperto al dialogo.
Il Presidente ha poi esposto le sfide affrontate dai gestori di impianti carburanti, iniziando dall’esigenza di ottimizzare e ridimensionare gli impianti improduttivi. Ha chiarito che tale necessità non è dettata da un desiderio di eliminare i colleghi gestori, ma dall’urgenza di adattarsi a un mercato che si è profondamente trasformato nel tempo.
Sperduto ha criticato l’atteggiamento delle compagnie petrolifere, in particolare dell’Eni, accusandole di voler imporre contratti che mettono a rischio l’autonomia e la stabilità dei gestori. Ha citato una dichiarazione di principio di Eni del 2022, sottolineando la discrepanza tra le promesse fatte e le azioni intraprese dall’azienda.
Infine, Sperduto ha richiamato all’unità sindacale e ha esortato alla solidarietà tra le associazioni di categoria nell’affrontare le sfide comuni. Ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di rivendicare i diritti dei gestori senza compromessi, specialmente in un momento politico cruciale per il settore.
Il presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo chiede a tutti i Gestori di unirsi e lottare tutti insieme per difendere la propira dignità
Il presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo, ha tenuto un discorso appassionato e incisivo. Di Vincenzo ha iniziato il suo intervento ringraziando i presenti per la loro partecipazione e ha sottolineato l’importanza del tema sollevato per il quale sono state organizzate le assemblee in tutta Italia. Ha definito l’attuale situazione come “drammatica”, mettendo in evidenza la necessità di affrontare con urgenza le questioni vitali per la categoria.
Ha criticato aspramente l’atteggiamento ipocrita di coloro che parlano della transizione ecologica senza comprendere appieno le implicazioni energetiche e ambientali. Ha sottolineato che la produzione di energia richiede la distruzione di energia e che la transizione verso fonti energetiche più sostenibili non è semplice né immediata.
Di Vincenzo è poi entrato nel merito ed ha sottolineato che il settore sta affrontando sfide sempre più grandi a causa, anche, delle politiche delle compagnie petrolifere. Ha denunciato la tendenza delle aziende petrolifere a sfruttare i gestori attraverso contratti di appalto ingiusti e vessatori, citando esempi specifici di penali e vincoli contrattuali eccessivi imposti dalle compagnie. Ha evidenziato nel dettaglio le penalità e le restrizioni imposte dall’ENI attraverso i contratti di appalto. Questi contratti, secondo Di Vincenzo, trasformano i gestori in “servi della gleba”, eseguendo le direttive dell’azienda senza un minimo di autonomia contrattuale. La questione non riguarda solo l’ENI, ma l’intero settore, con numerose leggi che regolano i rapporti tra gestori e aziende petrolifere. Di Vincenzo sostiene che le azioni legali siano necessarie per far valere i diritti dei gestori e nel caso di vittoria, la trasformazione di questi contratti in rapporti di lavoro dipendente.
Infine, Di Vincenzo ha chiamato tutti i gestori a unirsi e a lottare insieme per difendere i propri interessi e la propria dignità. Ha sottolineato che solo attraverso la solidarietà e l’impegno comune sarà possibile ottenere cambiamenti significativi nel settore dei distributori di carburante e garantire un futuro sostenibile per tutti i suoi attori.
Buona assemblea ma Nessuno ha chiesto a Bitonci quando arriva STO BENEDETTO DLL E SE SONO PREVISTE CHIUSURE OBBLIGATORIE E RISTORI PER CHI CHIUDE ? ALTRIMENTI ARIA FRITTA SECONDO IL MIO PICCOLO PENSIERO.