Lettera dei presidenti di Faib, Fegica e Figisc dopo la conferma di Eni sui prezzi dinamici

Lettera alla Staffetta dei presidenti di Faib, Fegica e Figisc. 

Pubblichiamo la lettera inviata alla Staffetta dai presidenti delle associazioni di gestori carburanti Faib (Giuseppe Sperduto), Fegica (Roberto Di Vincenzo) e Figisc (Bruno Bearzi), dopo la notizia del prossimo avvio della sperimentazione dei “prezzi dinamici” sulla rete a marchio Eni.

Nel leggere l’articolo apparso il 25 settembre scorso sulla Staffetta, dal titolo Carburanti: Eni sperimenta i “prezzi dinamici”, viene riportata una nota della stessa Azienda in risposta ad una sollecitazione della Staffetta in cui emerge che alla fine di questa sperimentazione “Enilive adotterà tale sistema sulla intera rete, previa condivisione con le organizzazioni sindacali dei gestori”.

Grande, ovviamente, è lo stupore delle nostre Organizzazioni nell’apprendere, sia pure in forma indiretta, che Eni intenda confrontarsi prima di assumere strategie o decisioni che riguarderebbero l’intera categoria dei Gestori.

Senza entrare nel merito di tale “sperimentazione”, il che richiederebbe una attenta valutazione anche in ordine ai listini di Eni che appaiono e sono, come testimoniato autorevolmente dalla stessa Staffetta, ormai da mesi costantemente superiori nelle medie nazionali e regionali al pricing degli altri competitor di altri Marchi petroliferi, con costanti perdite di volumi registrate dalle Gestioni rappresentate che come noto percepiscono uno sconto pro litro fisso e non in percentuale rispetto al prezzo, ci corre l’obbligo di motivare il nostro sbigottimento ed anche la nostra irritazione scaturiti dalle dichiarazioni di Enilive.

È appena il caso di ricordare che già ad aprile 2024 chiedemmo ad Enilive una apertura di un confronto su temi di grande rilevanza per la nostra Categoria (contratti anomali che negli ultimi mesi si sono moltiplicati come un protozoo ermafrodita con la strumentale adozione di un “Gestore” di diretta emanazione e totale controllo, rinnovo degli Accordi scaduti, apertura della contrattazione sul “non oil” etc.) e a valle di tale legittima richiesta, nell’unico incontro che ne seguì ci sentimmo dire che sui temi sollevati nessuna contrattazione era possibile, disconoscendo il ruolo delle nostre Organizzazioni, nella mal celata strategia di avere “le mani libere”. Insomma, Enilive intendeva ed intende tuttora considerarsi, come dicono i giuristi “legibus solutus”, cioè libera da qualsiasi norma, finanche quelle elementari del rispetto delle controparti o come si dice oggi, dei “corpi intermedi”, almeno nel nostro caso.

Tale atteggiamento aziendale ci ha costretti ad aprire una “Vertenza collettiva” presso il Mase, secondo le norme vigenti, nonché ad inviare a luglio scorso una nuova comunicazione ad Enilive su pressioni esercitate nei confronti dei Gestori, accompagnate dalla riserva aziendale di recessi unilaterali dei contratti in corso, qualora i Gestori stessi non dovessero con entusiasmo e cieca abnegazione diffondere le relative campagne promozionali in atto.

E tutto ciò, senza nascondere i fatti, in un contesto in cui, come è noto, un approccio condiviso da tutta la filiera sulle riforme del nostro settore è stato apertamente osteggiato proprio da Enilive: il risultato finale, come testimoniato da Staffetta più volte, è sotto gli occhi di tutti.

Nell’attesa, non trepidante, di questa eventuale convocazione da parte di Enilive sul “prezzo dinamico”, di sicuro interesse aziendale, di cui i Gestori non sentono minimamente la necessità, ci sia consentito di concludere precisando che noi non siamo come un Jukebox che Enilive possa pretendere di usare come vuole per sentire solo le canzoni gradite. Per di più, non mettendo la monetina a favore dei Gestori.

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SALVATORE
SALVATORE
4 mesi fa

Quindi fatevi la domanda e datevi una risposta dov’è la fregatura?????

SALVATORE
SALVATORE
Rispondi a  SALVATORE
4 mesi fa

Questi delle compagnie fanno tutto quello che vogliono se decidono di venderla con prezzi concorenziali durante la chiusura lo fanno chi lo può impedire…nessuno costoro fanno tutto cio che vogliono sui loro impianti forse qualcuno di noi non riesce a capirlo oppure si illudono che non è cosi dovete ficcarlo nella testa che il gestore è un dipendente di questi delle compagnie e noi non abbiamo nessuna voce in capitolo forse non vi è ancora chiara sta roba, pensate a tutti passaggi che a subito la categoria ,per primo i contratti di comodato non esistono più,secondo piano piano si sono riappropriati degli impianti di loro e lo ripeto di loro proprietà , la chiamano internalizzazione e non ultimo i contratti di appalto si perchè questo è l’unico tipo di contratto che questi Signori vogliono e che è in discussione al governo, con la compiacenza di questo governo , che a quanto pare è debole con i forti e forte con i deboli, e quindi questa e la realtà e per noi non c’è FUTURO !!!!!! buonanotte..

Gestore stufo
Gestore stufo
4 mesi fa

Ahahahahah, vogliono aumentare i prezzi notturni perchè hanno scopèrto che l’energia elettrica costa.
Quando la pagano i gestori invece è gratis, quindi gli impianti vanno illuminati come se fossero Luna Park o circhi equestri che forse è il paragone più consono.

Ant
Ant
Rispondi a  Gestore stufo
4 mesi fa

Ma! Penso che poco a poco tutte le compagnie devo andare verso quella traiettoria,si tratta di tempo,pero’ i retisti pompe bianche dovrebbero adottare le stesse misure non a vendere a prezzi da ingrosso con merce di dubbia provenienza

Gianni M
Gianni M
Rispondi a  Ant
4 mesi fa

Forse non è chiaro non sono le pompe bianche ed i retisti che vendono all’ingrosso ma è l’eni che vende con prezzi da truffa legalizzata. Il paradosso dei paradossi che a pompe bianche retisti ecc è la stessa eni a venderla.