Pichetto Fratin: disallineamento delle accise tra benzina e diesel da correggere per evitare infrazione europea


Il disallineamento tra le accise su benzina e diesel è stato messo sotto i riflettori dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato come questa disparità rientri tra i “sussidi ambientalmente dannosi” che devono essere eliminati per evitare sanzioni dall’Unione Europea.

Durante un intervento a 24 Mattino su Radio 24, Pichetto ha dichiarato: “Il disallineamento tra le accise fa parte del lungo elenco di sussidi ambientalmente dannosi e deve essere pareggiato, sennò siamo in infrazione europea. Su questo stiamo cercando di trovare una soluzione, perché comunque costa al bilancio dello Stato. Vale qualche miliardo”.

Attualmente, le imposte su benzina (accise e IVA) incidono per circa il 60% sul prezzo finale del carburante, mentre per il gasolio l’incidenza è leggermente inferiore, pari al 56,2%. Le accise per la benzina sono fissate a circa 73 centesimi al litro, mentre per il gasolio si attestano a 62 centesimi al litro, generando uno squilibrio che, nel solo 2021, ha rappresentato un sussidio implicito di 3,4 miliardi di euro a favore del diesel, nonostante sia più inquinante.

Pichetto ha inoltre menzionato altri sussidi considerati “ambientalmente dannosi”, come l’IVA al 4% applicata sulla prima casa, sottolineando come anche questa aliquota agevolata sui prodotti energetici sia parte del problema.

Secondo le stime del Piano strutturale di bilancio, un allineamento delle accise tra benzina e diesel potrebbe portare nelle casse dello Stato circa 3,4 miliardi di euro l’anno. Tuttavia, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha escluso l’ipotesi di aumentare le accise sul diesel fino a raggiungere quelle della benzina. Le due alternative più realistiche sono quindi: un aumento graduale delle accise sul diesel accompagnato da una corrispondente riduzione su quelle della benzina, oppure un meccanismo di neutralità del gettito.

Un’ipotesi discussa di recente dal governo prevede un incremento annuale delle accise sul diesel di circa 1 centesimo al litro, bilanciato da una riduzione analoga per la benzina. Tenendo conto che le vendite di gasolio superano di tre volte quelle della benzina, un approccio graduale potrebbe comportare un incremento delle accise sul gasolio di 3-4 centesimi al litro e una riduzione di 6-7 centesimi su quelle della benzina.

Il trattamento fiscale più favorevole del diesel è stato più volte associato al problema dell’inquinamento atmosferico in Italia, in particolare per quanto riguarda le emissioni di particolato (PM), ossidi di azoto e ozono, che continuano a superare i limiti imposti dalle direttive europee sulla qualità dell’aria. Questo squilibrio potrebbe avere effetti negativi anche sui trasportatori, che dipendono in gran parte dal diesel per le loro attività. Tuttavia, il governo sta cercando di evitare contraccolpi significativi su queste categorie professionali.

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Tony
Tony
27 giorni fa

Se abbassano accise sulla benzina noi dobbiamo perdere soldi,mentre se aumentano gasolio noi recuperiamo quindi niente di sorpresa