Riallineamento accise carburanti: cosa significa per gli Italiani? Aumenti o riduzioni in vista?

Il tema delle accise sui carburanti torna protagonista del dibattito politico, con la questione del “riallineamento” che solleva molte domande. Cosa significa concretamente per i cittadini? Le tasse sui carburanti aumenteranno o diminuiranno? Al momento, la situazione resta incerta. Le nuove norme non sono incluse nella Manovra, ma verranno introdotte tramite un decreto del governo, che dovrà poi essere approvato dal Parlamento.

Il riallineamento delle accise mira a ridurre la differenza di tassazione tra benzina e diesel, come richiesto all’Italia nell’ambito degli impegni del PNRR. Il diesel, considerato più inquinante rispetto alla benzina, dovrebbe essere disincentivato con una maggiore tassazione. Tuttavia, aumentare solo le tasse sul gasolio potrebbe portare a un incremento generale delle accise.

Per evitare un impatto eccessivo, sia in termini politici che economici, il governo sta valutando una leggera riduzione delle accise sulla benzina per compensare l’aumento su quelle del diesel, rendendo il cambiamento meno pesante. In Italia, quasi 17 milioni di automobilisti utilizzano motori diesel, e un aumento delle tasse su questo carburante potrebbe pesare considerevolmente sul bilancio familiare.

Alcune categorie che utilizzano il diesel per lavoro, come autotrasportatori e agricoltori, dovrebbero essere escluse dalla stretta fiscale. Tuttavia, le incertezze rimangono. Il viceministro dei Trasporti, Eduardo Rizzi, ha rassicurato gli italiani, spiegando che l’impatto sarà minimo: circa un centesimo al litro all’anno per cinque anni. “Non sarà un aumento percepibile”, ha dichiarato, concordando con il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che ha evidenziato come l’intervento sia stato studiato per non gravare eccessivamente sui conti pubblici.

Nel 2023, le tasse sui carburanti hanno fruttato allo Stato italiano oltre 38 miliardi di euro, dimostrando quanto sia delicato l’equilibrio tra la necessità di sostenere l’economia e la transizione ecologica, senza danneggiare i consumatori e il mercato dell’automobile.

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Salvatore
Salvatore
2 mesi fa

Che sia un centesimo al litro distribuito nell’arco di 5 anni è tutto da vedere e vedrete che saranno molti di più in quanto i carburanti in questi ultimi anni sono stati il bancomat dei vari governi …. che invece di prendere i soldi dove ci sono ..vedi banche assicurazioni e via dicendo non hanno fatto altro che prelevare denari dai soliti senza pestare i piedi a coloro che i soldi in questo paese li fanno veramente!!!!!e non faccio un discorso politico destra o sinistra come qualcuno può pensare , perchè uno può essere di destra o di sinistra a poca importanza, in quanto ogni uno a le proprie idee, ma quello che fa rabbia è che ti promettono mari e monti e poi quando arrivano al governo si rimangiano tutto ciò che ti hanno promesso in precedenza oltretutto mentendo e rinnegando spudoratamente senza un piccolo barlume di vergogna…se questo è un paese….. che paese è????.