Accise carburanti: aumenti e polemiche sul riequilibrio. Zavalloni (Fegica)”misura presa sulla pelle degli Italiani”

Nel 2025, il governo italiano intende procedere a una variazione delle accise sui carburanti: l’accisa sul gasolio aumenterà di un centesimo al litro, mentre quella sulla benzina dovrebbe essere ridotta della stessa cifra. La misura, formalmente motivata dalla necessità di riequilibrare le accise tra i due tipi di carburanti, ha generato un acceso dibattito. Alessandro Zavalloni, segretario generale di Fegica, ha espresso le sue preoccupazioni in un’intervista, evidenziando contraddizioni e implicazioni economiche per gli automobilisti.

Secondo Zavalloni, l’introduzione di questa misura è l’ennesimo esempio di decisioni prese “sulla pelle della gente” per motivi di cassa. Seppur il governo giustifichi il provvedimento come un passo verso il rispetto delle indicazioni europee e il finanziamento dei rinnovi contrattuali dei lavoratori statali, Zavalloni ritiene che tali ragioni mascherino la necessità di aumentare le entrate fiscali.

“L’equilibrio tra le accise non è un’operazione a costo zero”, ha affermato, sottolineando che l’aumento del diesel porterà inevitabilmente a maggiori entrate per lo Stato. Tuttavia, non è chiaro se e come l’accisa sulla benzina sarà effettivamente ridotta. “È una questione di cassa, non di sostenibilità ambientale”, ha ribadito Zavalloni, criticando l’uso dell’argomento ecologico come strumento retorico.

Zavalloni ha poi evidenziato un comportamento controverso da parte delle compagnie petrolifere, citando Eni come esempio. “Il 25 dicembre e il 1° gennaio i prezzi dei carburanti sono stati aumentati di 3 centesimi al litro”, ha dichiarato, descrivendo queste tempistiche come poco trasparenti e lesive per i consumatori.

Nell’intervista, Zavalloni ha anche difeso la categoria dei gestori,  accusati ingiustamente da ministri di questo governo di speculazioni sui prezzi. “Il prezzo del carburante viene stabilito dalle compagnie petrolifere e comunicato ai benzinai tramite messaggi o portali digitali”, ha spiegato, lamentando campagne mediatiche che chiaramente  mirano a spostare l’attenzione dai reali responsabili dei rincari.

Le dichiarazioni di Zavalloni mettono in luce i rischi di politiche fiscali che, sebbene presentate come riequilibratrici, finiscono per pesare sulle tasche degli italiani. Resta da vedere se l’accisa sulla benzina sarà effettivamente ridotta e quali saranno le ripercussioni economiche per chi utilizza veicoli diesel, spesso scelti per motivi di convenienza economica o esigenze professionali.

Il dibattito sulle accise e il loro impatto sull’economia familiare rimane un “libro aperto”, come ha concluso Zavalloni, e sarà centrale nei prossimi mesi cosi come la difesa delle prerogative della categoria. 

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Stefano v
Stefano v
17 giorni fa

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