Grande risultato di Fegica e Figisc, Tar del Lazio annulla il decreto con l’obbligo di esposizione dei prezzi medi

Il Tar del Lazio ha annullato il decreto con il quale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 31 marzo scorso aveva introdotto la misura dell’obbligo per i Gestori di esporre giornalmente il prezzo medio. L’annullamento del decreto è stato deciso in assenza della prevista e preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri e del parere del Consiglio di Stato.

La decisione è contenuta in una sentenza con la quale è stato accolto un ricorso proposto da Fe.Gi.Ca. – Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini, F.I.G.I.S.C. – Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti, e da alcuni esercenti. Contro il provvedimento del Tar si è già mosso il Ministero per le Imprese, che ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di proporre immediato appello al Consiglio di Stato “con richiesta di sospensione degli effetti della sentenza”. La decisione del Tar, specifica il Mimit, “si limita ad affrontare questioni procedurali e non pone in dubbio la sussistenza dell’obbligo previsto dalla legge in ordine all’esposizione del cartello”.

Il 31 marzo scorso, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha introdotto un decreto che imponeva ai gestori di impianti carburanti l’esposizione giornaliera del prezzo medio. Tuttavia, il Tar del Lazio ha annullato questa disposizione in seguito a un ricorso presentato da varie federazioni e esercenti del settore.

La decisione del Tar si basa sulla mancanza di comunicazione preventiva al Presidente del Consiglio dei ministri e del parere del Consiglio di Stato, aspetti richiesti ma non rispettati nell’emanazione del decreto. Nonostante ciò, il Ministero per le Imprese ha immediatamente mosso azioni legali attraverso l’Avvocatura dello Stato per appellare la sentenza al Consiglio di Stato e richiedere la sospensione degli effetti di questa decisione.

L’intera vicenda potrebbe portare a ulteriori sviluppi legali, evidenziando il conflitto tra le procedure procedurali e l’effettiva implementazione delle leggi in relazione all’esposizione dei prezzi nei gestori di carburanti.

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Gianni
Gianni
5 mesi fa

Se Adolf Urss fosse una persona onesta intellettualmente direbbe:” signori, col cartello abbiamo fatto una cagata, scusateci…lo togliamo subito”…invece si appellerà fino alla morte per farsi vedere forte con una categoria di lavoratori debole.
Per una volta una buona notizia in questo sito

Sal
Sal
Rispondi a  Gianni
5 mesi fa

Ti quoto al 100% . Il TAR da quello che si legge si è espresso sulla forma e non sul merito. La spunteranno loro.

DIEGO
DIEGO
5 mesi fa

E’ solo una battaglia vinta, prima di vincere la guerra ce ne vuole visto che la sentenza del Tar mi sembra di capire è su mancanze procedurali, Cmq ottimo risultato complimenti!!

Stefano v
Stefano v
5 mesi fa

Brava FEGICA almeno dimostra d’essere combattiva .Bravo Timpani.

timpani
timpani
Rispondi a  Stefano v
5 mesi fa

Ringrazio ma il lavoro è stato fatto con gli amici della Figisc e con l’ottima professionalità dello studio legale cui ci siamo affidati. Certo, non è vinta la battaglia, e certamente il ministro ha già conferito mandato per l’appello , come emergerebbe da altre sue incredibili affermazioni di pochi minuti fà. Certo, ancora, il Decreto è stato abrogato per vizi formali ( che in realtà sono anche di sostanza..) ma siamo pronti anche all’appello. Al momento è una vittoria politica , che dovrebbe far emergere nel Governo tutte le contraddizioni e le falsità che sono state attribuite a questa Categoria . Dispiace, sono costretto a precisare, che accanto alla Fegica e alla Figisc ( le ho messe in ordine alfabetico..) non ci fosse l’altra sigla sindacale . Speriamo quindi che sia il Governo sia qualcun altro rinsavisca perchè abbiamo bisogno di risultati seri, concreti e non di dichiarazioni da avanspettacolo o da cabaret-

SALVATORE
SALVATORE
Rispondi a  timpani
5 mesi fa

Caro Timpani non preoccuparti dell’altra sigla sindacale in quanto quei Signori non sono un sindacato che tutela e lotta per la categoria ma rappresentano solo loro stessi e non i gestori , a loro interessa mantenere la poltrona e le tessere, poi se devono sporcarsi le mani, a quel punto ci pensano gli altri ”e ci siamo capiti ” poi per quanto riguarda la storia del cartello dei miracoli spero che questo ministro unto dal Signore si renda conto di aver preso una cantonata e non insista facendo ricorsi a destra e a manca solo perchè vuole ragione a tutti i costi , e dalle mie parti si dice che la ragione si da ai Fessi ,si fermi qui e che se voleva venire alla ribalta c’è riuscito ha fatto un bel figurone!!!!…SALUTI