Angac_EniLa lettera con cui Eni ha voluto richiamare all’ordine la protesta della Gisc_TV ha creato una serie di dure reazioni che hanno portato anche le altre sigle, dopo Faib, Fegica e Figisc a formulare una richiesta di incontro urgente su un possibile tavolo di trattativa. Nell’ordine prima Anganc e poi Benzinai Italiani Liberi hanno scritto direttamente ad Eni , mentre Gaia si è contraddistinta per un dichiarato sostegno anche fattivo dell’iniziativa dei Gestori Eni aderenti a Gisc_TV.
L’associazione dei Gestori Angac ha alzato i toni dello scontro con Eni e dopo il messaggio di solidarietà nei confronti di Gisc_TV ha voluto formulare una richiesta di incontro dichiarandosi da subito pronta a “rivolgersi alla Magistratura qualora la via del dialogo e del confronto sindacale dovesse fallire”. Angac, inoltre è “colpita dal taglio “legale “ della reazione dell’ENI “che ricorre ad argomentazioni giuridiche per contrastare l’iniziativa dei nostri colleghi riferendosi a “violazioni di impegni contrattuali ed illegittimità dell’iniziativa” in quanto contraria a prescrizioni contrattuali, spostando il confronto dialettico sul campo legale a noi ANGAC ben caro per la nostra idea di fare sindacato.” La stessa ENI è stata già da noi, continua la missiva, “invitata a suon di diffide a confrontarsi proprio sull’illegittimità di quell’accordo aziendale siglato nel 2014 ( secondo noi del tutto violativo della normativa comunitaria e nazionale in tema di concorrenza ed a cui la compagnia ricorre per perpetrare reiterati abusi di dipendenza economica nei confronti dei gestori di bandiera) del quale invece ENI oggi ne invoca il rispetto e l’osservanza contrattuale( sic!).” Alzando ancora di più il tono dello scontro e non riconoscendo la validità dell’accordo e comunque per Angac “non vincolante per i non appartenenti alle solite sigle firmatarie che oggi inscenano il disappunto verso la Petrolifera dimenticando dove fossero nel 2014 – non può protrarsi oltre la data del 31.12.2016 con consequenziale ricaduta sulla regolamentazione dei specifici rapporti contrattuali connessi e riconducibili all’accordo.”
Più votata al dialogo la comunicazione inviata nella giornata di venerdi a Giovanni Maffeida dal presidente di Benzinai Italiani Liberi , Ferruccio Schiavello, il quale “richiede un incontro immediato e urgente per discutere della grave crisi economica in cui si trova la categoria e nel caso di specie i gestori a marchio Eni”. Una situazione allo stato non più sostenibile che porta le gestioni in passivo e in grave sofferenza economica: “una situazione a dire il vero, aggiunge, che non riguarda solo i gestori a marchio Eni ma, più in generale tutti i gestori di tutte le varie compagnie petrolifere”. “Far finta di non vedere e nascondere il problema, scrive Schiavello, vuol dire non prendere atto di una situazione conclamata e soprattutto non voler “bene” sia all’azienda che ai gestori che restano nel territorio la vera “faccia” ed immagine di Eni”. Dopo aver osservato che “sotto molti aspetti è condivisibile la proclamata protesta di Gisc-TVa cui non possiamo non dare la nostra solidarietà e appoggio”, Schiavello però va subito oltre, affermando che “crediamo nell’interesse di tutti che sia necessario e auspicabile un sano e tranquillo confronto per arrivare in tempi brevissimi ad un accordo che porti soprattutto serenità a tutto l’ambiente”.
“Per tali motivi, conclude Schiavello, confidiamo nella lungimiranza dei dirigenti Eni per un confronto con tutte le associazioni per arrivare, tutti insieme, a trovare soluzioni innovative che consentano ad Eni ed ai gestori la giusta marginalità”.
In un comunicato, l’associazione dei Gestori GAIA, si è dichiarata “solidale con la protesta indetta dal Comitato di Colore Eni di Gisc_Tv, dal 22 al 27 giugno, CONTRO l’insensibilità di Eni S.p.A. ed invita i propri associati, a marchio Eni, sostenitori e collaboratori, a praticare il “boicottaggio del prezzo del servito”, insieme ai colleghi” ritenendo che la protesta sia ” innovativa e praticabile anche su tutto il territorio nazionale. Sicuramente un apri pista per nuove “proteste diverse” dal solito. E’ tempo che la predominanza esclusiva delle compagnie petrolifere volga al termine e che il “Gestore” si riappropri del ruolo e reddito che gli spetta!”
Faib Fegica e Figisc,hanno si chiesto un incontro a Eni per ,ancora una volta ,discutere ,ma non mi sembra abbiano preso posizione sul comportamento anti sindacale nei confronti di Gisc ,ne tanto meno espresso solidarietà ,,come stanno facendo tutte le altre sigle “peones” sindacali
Vorrei ricordare a tutti ,e non lo dico io ma molti colleghi ,che se non si capisce che ,in questo momento particolare di crisi ,e accettando consapevolmente ,che questa non è la fine ,ma l inizio della vera crisi che verrà piu avanti ,se non si sarà uniti sia sindacalmente che tra gestori , magari coinvolgendo prestatori di servizi, perchè no dipendenti di retisti ,clienti ,qualunque figura che gravita attorno al mondo dei carburanti non andremmo e come sindacato non andrete da nessuna parte
Le compagnie si stanno arroccando sugli scudi con quello che gli riesce meglio ,ricatto paura ,anti sindacalismo ,minacce ,Noi cosa stiamo facendo ? Chiediamo riunioni ,ci presentiamo disuniti ,8 sigle 8 comunicati !!! Penso non stiamo/state capendo che siamo alla “disperazione ,gli impianti non possono sopportare un calo del 20 30% con un margine ridicolo come quello attuale ,i lavaggi sono fermi ,i bar vuoti con l unica cosa che cammina ,Gli affitti e le spese fisse
Penso di condividere il pensiero di molto gestori PER FAVORE ;UNITEVI ;MAGARI TAPPANDOVI IL NASO PER UNA VOLTA ;MA PENSATE AI GESTORI E SOLO AI GESTORI
GRAZIE