L’autobar di Vispa perde la battaglia finale per l’assegnazione della gestione ed ora deve chiudere. Non è bastata la vittoria del primo round giudiziario (articolo 700), grazie al quale i gestori dell’Autogrill più bello d’Italia avevano evitato lo sfratto immediato.
L’autogrill posizionato sulla A6 Torino-Savona non sarà più gestito dalla famiglia Marenco, è la conseguenza della riapertura delle gare per l’acquisizione dei permessi, secondo il principio di “una gestione unitaria dell’aria oil e non oil” e dell’accorpamento, a fini di maggiore sostenibilità economica, “di più aree non adiacenti in un’unica gara”.
Non è servito a salvare la gestione nemmeno il grido di aiuto che nei mesi passati ha interessato il Comune di Carcare, la Regione e la comunità locale, scesi in campo per difendere una vera e propria eccellenza del territorio valbormidese.
La chiusura avverrà il prossimo 15 settembre. Dopo oltre due anni di battaglia, tra ricorsi e rinvìi, l’AutobarMarenco dell’area di servizio Carcare Est, sull’autostrada A6 all’altezza di Vispa, alza bandiera bianca: entro la metà del mese prossimo la famiglia Marenco, titolare del celeberrimo punto di ristoro amato dai viaggiatori e dai gastronomi di tutta Italia, sarà costretta a lasciare gli spazi che ha gestito con successo per quasi sessantanni.
“Abbiamo pattuito come data di uscita il 15 settembre -spiega con amarezza Massimiliano Marenco -. Al momento non sappiamo ancora cosa succederà dopo: stiamo valutando la possibilità di uno spazio alternativo”. All’origine del caso, la decisione di assegnare la gestione del punto di ristoro sull’A6 tramite una gara che ha escluso i piccoli gestori da ogni possibilità di partecipazione, a favore dei grandi marchi. Al fianco della famiglia Marenco si erano schierati, oltre a migliaia di affezionati clienti, amministratori e politici: erano nate petizioni sul web e pagine social, tutte concordi nel dire «no» ad una gestione diversa da quella dei Marenco, che in quegli spazi hanno raccolto anche una galleria d’arte a cielo aperto, un’area canina e la prelibata gastronomia del territorio.
Una complicata storia di quelle che fanno felici certi manager, pronti con le slides a dimostrare ai loro superiori quanto hanno risparmiato per avere un premio a fine anno. E allora toast che sanno di plastica, che al contrario non faranno felici i clienti e con l’unico merito di distruggere l’ultima delle eccellenze italiane.
Come minimo, prenderei una motosega e taglierei tutto.