Audizioni informali sul rilancio del commercio alla luce della crisi causata dall’emergenza epidemiologica.
18 novembre 2020
Ruolo, responsabilità e compiti della categoria
- La distribuzione carburanti viene correttamente ritenuta un pubblico servizio essenziale, sia su rete ordinaria che lungo la viabilità autostradale, dove si è tuttora in regime di concessione pubblica.
- Per questa ragione, di cui la categoria è pienamente consapevole, fin dall’inizio della emergenza pandemica le piccole imprese di gestione hanno orgogliosamente assicurato l’ininterrotto e capillare servizio lungo tutto il territorio nazionale, che ha garantito gli spostamenti delle persone ed il trasporto di ogni genere di merce.
- Con ciò, assumendo di buon grado, per quanto non senza preoccupazioni ma con tutte le cautele possibili, i rischi per la propria incolumità e quella dei propri dipendenti, oltre all’onere economico insito nel proseguire una attività colpita dalla naturale quanto rilevante contrazione della domanda di carburanti.
Le criticità sofferte
- La necessità di garantire l’apertura degli impianti per almeno 52 ore settimanali su rete ordinaria e senza soluzione di continuità – h24 e 7 giorni su 7- su viabilità autostradale impedisce di fatto ai Gestori non solo di comprimere gli ingenti costi fissi, ma persino, in larghissima parte, di usufruire della Cig, della quale in altri settori si è potuto e si può ancora beneficiare.
- Al contrario, come si è potuto già osservare, le misure vieppiù stringenti adottate per contenere la diffusione del Covid-19 – adozione dello smart working, chiusura anche parziale e/o temporanea delle scuole, chiusura dei centri sportivi e delle attività ricreative, chiusura anche parziale delle altre attività commerciali- si riverberano immediatamente e in misura imponente su tutte le attività presenti, anche cosiddette «non oil», presso gli impianti di rifornimento carburanti.
- E’ sufficiente appena accennare al fatto che, nei mesi di lockdown, i volumi di vendita dei carburanti hanno subito la perdita dell’81% medio su rete ordinaria e fino al 93% in autostrada. Perdita lontana dall’essere recuperata per intero anche durante il periodo seguente.
Gli interventi a sostegno nella Fase 1
DAL SETTORE
- Le piccole imprese di Gestione si sono fatte carico di rischi, oneri e responsabilità anche per conto di tutti gli altri soggetti della filiera, tra cui compagnie petrolifere e concessionari autostradali.
- Per questo, il 25 marzo scorso il Ministro Patuanelli, di concerto con il Ministro De Micheli, hanno istituito un tavolo ministeriale perché fossero trovate risorse in parte anche all’interno del settore, per sostenere le medesime gestioni, a cominciare da quelle delle aree autostradali.
- In realtà, a tutt’oggi si è in attesa di sapere quali risorse concessionari e compagnie abbiano destinato ai Gestori ed in quali tempi e modi intendano loro trasferirli.
DAL GOVERNO
- Il Governo, nella sua collegialità, ha correttamente tenuto fede agli impegni assunti con la categoria, prima di tutto inserendo l’attività di distribuzione carburanti tra quelle che hanno beneficiato delle misure di carattere generale, dai finanziamenti agevolati, ai contributi a fondo perduto.
- Inoltre,per compensare l’impossibilità di beneficiare della Cig, ha ritenuto di inserire, con l’art. 40 del DL n° 34 del 19.5.2020, una misura che consentisse alle Gestioni delle aree autostradali di trasformare in contributi figurativi gli oneri contributivi a carico delle imprese e dei dipendenti.
- Misura che, tuttavia, è ancora priva del necessario Decreto attuativo ministeriale.
Le richieste della categoria al Mise ed al Governo
a. Confermare -diversamente da quanto risulta al momentol’inserimento della distribuzione carburanti tra le attività che beneficiano dei provvedimenti di carattere generale previsti dai cosiddetti Decreti Ristori, emanati o emenandi, in funzione della perdita di fatturato.
b. Estendere anche alle piccole imprese di gestione di rete ordinaria, la misura relativa ai contributi figurativi.
c. Emanare i Decreti attuativi ministeriali ancora attesi.
d. Esercitare la moral suasion nei confronti di concessionari autostradali e compagnie petrolifere perché rispondano degli impegni loro sollecitati dal Ministro Patuanelli.
e. Rendere flessibili per il periodo di emergenza sanitaria, pur garantendo la continuità del pubblico servizio essenziale, gli orari di apertura degli impianti: 40 ore settimanali minimo per la rete ordinaria; sospensione con turnazione del servizio dalle 22.00 alle 5.00.
Il rilancio del settore carburanti
Il solco tracciato dal Parlamento con la «Risoluzione De Toma» che impegna il Governo
- Oltre e indipendentemente dalle misure necessarie a contrastare l’emergenza, forse proprio per cogliere le opportunità che la medesima emergenza può comunque fornire, appare ormai indispensabile che il settore dei carburanti sia finalmente interessato da una forte azione di riforma.
- A codesta Commissione, che ha saputo cogliere i pressanti richiami provenienti dalla categoria pur in tempi meno allarmanti, approvando all’unanimità la Risoluzione De Toma, le audite Federazioni sono a chiedere che il Mise sia sollecitato a dare adeguato seguito agli impegni che il Parlamento le ha affidato.
- Per rendere più efficiente la rete distributiva e produttiva l’attività svolta;per contrastare i sempre più diffusi comportamenti illegali; per richiamare al mercato italiano gli investimenti delle multinazionali che nel frattempo sono fuggite; perché una rete distributiva ammodernata possa contribuire attivamente alla transizione energetica attraverso l’offerta di prodotti alternativi quali l’elettrico, il GNL, i carburanti sintetici.
Condivido che le stazioni di servizio sotto i 300.000litri e senza locali accessori dovrebbero essere chiuse e per Loro dovrebbero essere stanziati contributi a perdere per la chiusura.