Il processo per il rinnovo dell’accordo economico tra Gestori Eni e azienda sembra arrivato ad uno stallo che non fa presagire nulla di buono. Dopo l’invio ad Eni da parte delle associazioni di categoria di una bozza rielaborata rispetto al testo iniziale dell’azienda inviata alle Organizzazioni di Categoria il 19 gennaio scorso, i Gestori aspettano con molta preoccupazione e altrettanto malumore la risposta di Eni.
Intanto l’azienda non ha smesso di agire con alcune iniziative completamente in controtendenza oltre che assolutamente distanti dalla difficile realtà in cui stanno vivendo i Gestori. Un comportamento che non aiuta a rasserenare un clima al limite dell’esasperazione.
Tanto che i Gestori Eni, in piena autonomia, hanno deciso di dare mandato alle Associazioni di categoria presenti al tavolo di trattativa con la sottoscrizione di un documento/iniziativa indizione sciopero. Lo scopo è quello di richiamare l’attenzione a tutti i livelli, dello stato di enorme sofferenza in cui si trovano molte gestioni a marchio Eni in una fase cruciale che però vede l’azienda completamente indifferente rispetto alle esigenze dei Gestori di impianti carburanti.
Una proposta, si legge in un documento che accompagna l’iniziativa e che ha già raccolto più di 300 adesioni formali, che nasce dall’esigenza di “dare corpo alle idee di sciopero sempre più insistenti per contrastare i continui comportamenti vessatori di Eni. “
Un dibattito sempre più sentito dalla categoria che si confronta quotidianamente all’interno dei molti strumenti di comunicazioni creati per fare aggregazione e confronto. Un livello, ormai, di estrema esasperazione, arrivato in alcuni casi a limite della sopravvivenza di una categoria che ha assolutamente bisogno di risposte immediate per il rinnovo di un accordo e quindi di un margine ormai da tempo inadeguato.
L’appello che in breve tempo ha raccolto una prima adesione inaspettata non può più essere ignorato. Come non possono più essere ignorate le esigenze dei Gestori. Esigenze che attendono una risposta da almeno 4 anni, tempo nel quale è scaduto un accordo economico sottoscritto nel 2014 e il cui intento “solidale” (è doveroso ricordarlo) ha diminuito il margine del Gestore aumentando quello delle aziende petrolifere, Eni su tutte.
Dire esasperati è un semplice eufemismo. Siamo inca.. neri . Occorre una risposta immediata e concreeta. La fiducia è quasi finita.