Incendiate 23 auto Enjoy a Milano: dietro l’attacco una rivendicazione anarchica

È apparso solo pochi giorni dopo l’attacco, su uno dei portali usati per le rivendicazioni di matrice anarchica: “Nella notte tra il 30 e il 31 ottobre ad Assago, in provincia di Milano, sono state incendiate 23 auto elettriche del servizio sharing e un furgone di Eniplenitude, società del gruppo Eni”. Un post che racconta con dettagli allarmanti il raid incendiario avvenuto nel parcheggio dell’azienda di manutenzione dei veicoli Enjoy a Milanofiori, dando ulteriore sostanza ai sospetti degli investigatori.

L’attacco, di chiara matrice politica, accompagna infatti una dura accusa verso la multinazionale italiana. Secondo quanto scritto nel messaggio online, Eni sarebbe colpevole di arricchirsi collaborando con Israele attraverso l’acquisizione di giacimenti di gas nelle acque vicino alla Striscia di Gaza. Il post, intriso di riferimenti geopolitici, lancia anche un grido di solidarietà per il popolo palestinese, concluso dall’espressione “Palestina libera”.

Gli investigatori del Nucleo informativo dei carabinieri di Milano, coordinati dal tenente colonnello Emanuele Leuzzi, avevano già intrapreso la pista del dolo, confermata dai rilievi effettuati dal Nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco. Le tracce di accelerante, probabilmente benzina, lasciano pochi dubbi sull’intenzionalità dell’azione, supportata anche dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che avrebbero catturato persone mascherate nel luogo e negli istanti dell’incendio.

La data dell’attacco non sembra casuale: è strettamente collegata, secondo chi osserva la galassia anarchica, al presidio tenutosi il 4 novembre davanti al consolato ucraino di via Ludovico di Breme per la “Giornata del disertore”. L’evento, che ha attirato esponenti anarchici da tutto il Paese, ha posto nuovamente l’attenzione sui movimenti anarchici e le loro azioni contro infrastrutture ritenute simbolo di multinazionali.

Gli episodi di attacchi contro i mezzi Enjoy non sono nuovi: tra il 2017 e il 2019, durante l’operazione “Bialystock” del ROS, furono arrestati alcuni anarchici per incendi dolosi su auto Enjoy a Roma. Anche nel 2019, in Liguria, veicoli Eni sono stati oggetto di attacchi, in un’escalation di atti vandalici inseriti nelle cosiddette “campagne d’attacco” contro le multinazionali dell’energia.

La situazione resta tesa e il Nucleo informativo dei carabinieri sta ora vagliando tutte le possibili connessioni tra gli eventi recenti e i gruppi anarco-insurrezionalisti già noti.

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