Riportiamo di seguito la lettera di Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli-Assoenergia, inoltrata all’attenzione del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani e del sottosegretario di Stato al ministero della Transizione ecologica Vannia Gava:
“Assopetroli-Assoenergia è l’associazione, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia, che dal 1949 rappresenta circa 1000 imprese italiane attive nei comparti del commercio di carburanti e dei servizi per l’efficienza energetica. Con particolare riferimento al commercio di carburanti, le nostre aziende sono presenti sia sul canale ‘rete’ con circa 11.000 impianti di distribuzione stradale, sia su quello ‘extrarete’, che ricomprende le forniture fuori dai punti-vendita stradali, destinate tra l’altro al riscaldamento domestico, all’agricoltura, alla marina ed all’aviazione.
Il settore della distribuzione dei carburanti negli ultimi sei anni è stato al centro di un profondo processo di riforma finalizzato a contrastare estesi fenomeni di illegalità che lo avevano colpito. Questo sforzo corale di Istituzioni, associazioni di rappresentanza ed imprese sta portando i risultati attesi, che consentono oggi di guardare con maggiore ottimismo al futuro.
Alla luce di ciò, l’Associazione ritiene che sia urgente avviare ora una fase nuova nella quale la Rete distributiva sia al centro dell’attenzione delle istituzioni per il ruolo strategico imprescindibile che dovrà svolgere nella transizione energetica.
La Rete è un’infrastruttura solida e affidabile a servizio del Paese. È capillarmente diffusa e determinante per la diffusione di tutti i carburanti e vettori energetici alternativi, cruciali per la decarbonizzazione dei trasporti. Con particolare riferimento all’attuazione delle misure del Pnrr (missione 2) relative alla diffusione di nuove infrastrutture per la mobilità elettrica, si evidenzia come la rete carburanti possa agevolmente inglobare tali punti di ricarica, limitando l’ulteriore consumo di suolo e sfruttando aree di rifornimento già conformi con la normativa sulla sicurezza stradale.
La Rete carburanti, che conta oggi circa 22.000 punti-vendita, è però anche sovradimensionata rispetto ai trend decrescenti dei consumi e necessita di un piano di riorganizzazione e ammodernamento, finalizzato alla riconversione verso le nuove esigenze della mobilità low carbon.
L’Associazione richiede pertanto l’avvio, con urgenza, di un tavolo tecnico di settore, nell’ambito del quale istituzioni ed operatori della filiera possano concertare un percorso condiviso di riconversione industriale, con orizzonte temporale al 2026, in coerenza con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si ritiene infatti che un piano pubblico sia precondizione necessaria per assicurare che il processo di sviluppo ed ammodernamento che il Pnrr può innescare sia organico ed uniformemente diffuso su tutto il territorio nazionale”.
Ecco che inizia la gara su chi riesce a mettere le mani sui soldi del PRRN ,ovvero soldi pubbliciiiiiii
I nuovi concorrenti sono “Assopetroli-Assoenergia ,che con i soldi pubblici vorrebbero accaparrarsene una fetta per ristrotturare la rete ,LORO ,non pubblica
Oggi si accorgono che la rete è sovradimensionata , e nonostante costruiscono nuovi impianti .Alla faccia della coerenza
Vorremmo che ci spiegassero .Se tra 10 /15 anni il petrolio deve “sparire ” perché dovremmo darvi soldi pubblici per ristrutturare ,le colonnine le può mettere ENEL ,lo Stato cosa centrate Voi se volete riconvertirvi fatelo ,ma a vs spese Avete rovinato il settore petrolifero ,volete rovinare anche la riconversione ?