Il caro carburanti sta cambiando le abitudini degli italiani. L’aumento dell’utilizzo dei bus, tram e metropolitane ne è la conferma.
A marzo nei grandi centri urbani come Roma e Napoli i passeggeri del Tpl sono aumentati di circa il 30%. Ed è solo l’inizio: nelle prossime settimane questa tendenza andrà a consolidarsi ulteriormente, se per effetto delle guerra e delle sanzioni il prezzo del petrolio dovesse riprendere a correre come si teme. Più nel dettaglio, Atac fa sapere che a marzo a Roma il numero delle validazioni sulle tre linee della metropolitana è aumentato di quasi il 30% rispetto al mese precedente.
Pure la fine dello smart working e il ritorno dei turisti hanno influito, ovviamente.
Stessa storia a Napoli. L’Anm, Azienda napoletana mobilità, spiega che tra febbraio e marzo i passeggeri sono aumentati del 27%. Per il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini: “Il prezzo dei carburanti spinge le persone a tornare al mezzo pubblico”. Ieri il numero uno di Porta Pia, a margine dell’evento “Sostenibilità e innovazione: le transizioni gemelle per dare forma al futuro” di Italy Next Generation, si è soffermato sulla ripresa dell’uso dei mezzi pubblici, definendola “più rapida del previsto”.
Il numero dei passeggeri che opta per i mezzi pubblici è in crescita anche nelle regioni del Nord. A Milano l’azienda dei trasporti Atm fa sapere che all’inizio di gennaio trasportava 1,4 milioni di passeggeri al giorno, a febbraio 1,5 milioni circa e a marzo quasi 1,7 milioni. Nel giro di tre mesi, complice i prezzi proibitivi dei carburanti, il ritorno al lavoro in presenza e l’aumento del turismo, il numero dei passeggeri trasportati ogni giorno è cresciuto quindi di quasi 200mila unità.
Il caro benzina non ha riempito però solo bus e metro.
Aumento esponenziale anche per il car sharing e della micromobilità condivisa: nel primo trimestre di quest’anno, riporta Assosharing, auto e monopattini in sharing hanno visto crescere l’utenza rispettivamente del 10% e del 35%. La nuova regolamentazione ha ridotto la velocità dei mezzi di micromobilità da 25 a 20 chilometri orari. Oggi il tasso di incidenti con i monopattini in affitto è pari allo 0,004%. Assosharing chiede ora un abbassamento dell’Iva per il comparto dal 22% al 10%: questo permetterebbe alle aziende di car sharing di ingrandire e rinnovare le flotte (che a livello nazionale contano poco più di settemila veicoli concentrati prevalentemente nelle grandi città) e di ampliare l’offerta.
Si rinnova anche la flotta delle aziende del Trasporto pubblico locale. Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili sottolinea che nell’ultimo anno sono stati assegnati 3,6 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi mezzi. Per la sostituzione dei mezzi il ministero ha destinato 1,9 miliardi di euro di nuovi fondi ai Comuni attraverso il Pnrr. Alle Regioni sono andati 600 milioni, provenienti dal Fondo complementare. Le città con più di 10 Ornila abitanti hanno ricevuto poi 1,1 miliardi di euro per acquistare oltre 8mila bus green. Il monitoraggio del Mims sull’evoluzione del parco autobus destinato alTpl mostra un chiaro spostamento a favore di mezzi più moderni e meno inquinanti.
Un dato che fa ancora più riflettere è quello della percentuale di viaggiatori trasportata rispetto al 2019 ovvero precovid. Nella capitale nn metro è il 40% dei passeggeri rispetto al 2019. A Napoli gli utenti trasportati da Anm sono il 63% rispetto a tre anni fa. Mentre nel capoluogo meneghino i passeggeri sono oggi il 70% rispetto al 2019.
Appello al “carrozzone di bandiera”
RIDUCI TUTTE QUELLE FIGURE INUTILI che i gestori non riescono a campare nemmeno loro figuriamoci se possono mantenere tutti quei figli della società dei parassiti.
Fatevi un esame di coscienza, altrimenti retribuiteli come pagate noi.