Squeri (FI),dati Ministero chiari, nessuna speculazione
“La tempesta perfetta in un bicchierd`acqua”. E` il commento del presidente della Figisc-Confcommercio, Bruno Bearzi, alle “ingiuste” accuse dispeculazione ai danni dei gestori.”Peraltro – spiega Bearzi in una nota – il Governo contraddicese stesso ritenendosi, da un lato, preoccupato per gli aumentidel carburante mentre, dall`altro, tramite il Ministerodell`Ambiente e della Sicurezza Energetica, rileva che nellaprima settimana dell`anno il prezzo al self-service è cresciutoin misura minore rispetto alle imposte”.”Ci auguriamo – conclude il presidente – che nei prossimi giornisi renda giustizia ad una categoria ingiustamente additata qualeresponsabile di inesistenti speculazioni”.
Per Giuseppe Sperduto, Presidente di Faib,“I dati del Ministero dell’Ambiente confermano che, nella prima settimana dell’anno, gli aumenti dei prezzi alla pompa sono stati in linea con l’incremento dovuto al ripristino delle accise. Di fronte a polemiche pretestuose e strumentali, alimentate da più parti, la Federazione dei benzinai di Confesercenti ha quindi deciso di rivolgere ai rappresentanti istituzionali, dal Ministro dell’Economia a quello delle infrastrutture, dal Ministro della Transizione Ecologica a quello delle Imprese e del Made in Italy, la richiesta di essere auditi e l’invito a convocare al più presto un tavolo di crisi con tutti i soggetti coinvolti. Quando c’è un problema lo si affronta con i protagonisti del settore e non con le polemiche e le accuse generiche che servono solo ad alzare polveroni per coprire responsabilità e finalità politiche diverse. I gestori carburanti in questa vicenda sono parte lesa: sia per il rincaro dei costi finanziari che per quelli gestionali delle transazioni elettroniche, che si mangiano un terzo del loro margine, sia come gestori perché con l’aumentare del prezzo diminuiscono gli erogati”.
“Quando in un mese – con il ripristino pieno delle accise – si aumenta il carburante di 30 centesimi al litro, riportando così la quota fiscale ai livelli record in Europa, in una fase economica della vita del Paese estremamente complicata, è difficile credere che ci fosse qualcuno che non si aspettasse contraccolpi sociali ed economici. Le Associazioni dei gestori lo denunciavano già da ottobre scorso, nel silenzio generale. Ora appare quantomeno una forzatura che qualcuno parli di speculazioni, senza ricordare che il primo a speculare fu il Governo precedente che scaricò sulle spalle dei gestori per 9 mesi il taglio di 30 centesimi sulle giacenze di carburante del 22 marzo 2022 senza prevedere alcun rimborso di quelle somme”.
“I gestori carburanti, come tutti sanno, non possono modificare i prezzi comunicati dalle compagnie e dai retisti, pena la rescissione dei contratti”, continua Sperduto. “Il loro margine è fissato, in forza dei contratti, non in percentuale ma in misura fissa, in ragione del venduto. Lo stesso meccanismo avviene in autostrada dove però la regolamentazione del settore si appesantisce e cambia radicalmente perché su ogni litro erogato deve aggiungersi il peso delle royalties a favore dei concessionari autostradali e un onere di gestione enormemente più costoso dovendo garantire servizi h24 e standard qualitativi più elevati”.
“In un quadro complessivo di crisi sistemica della distribuzione carburanti – prosegue il Presidente Faib – denunciare speculazioni delle gestioni, l’ultimo e il più debole anello della filiera, per scatenare una campagna di controlli vessatori, spesso di natura formale, viste le numerose incombenze amministrative che ricadono sulle nostre attività, fa un favore alle forze economiche e finanziarie che spingono verso l’ulteriore deregolamentazione, che ha di fatto permesso che l’illegalità si infiltrasse nel settore. Si abbia il coraggio – conclude Sperduto – di convocare un “Tavolo di Crisi” che affronti il problema della riorganizzazione della distribuzione energetica del Paese e verifichi la gigantesca evasione fiscale, che costa alle casse dello stato oltre 10 miliardi euro”.
Per Luca Squeri, “I dati del ministero dell’Ambiente sui prezzi della benzina nella prima settimana di gennaio fanno finalmente chiarezza rispetto alla lettura distorta dei fatti che è stata data in questi giorni. I prezzi alla pompa sono aumentati di una cifra addirittura inferiore a quella delle accise reintrodotte”. Lo dichiara il deputato e responsabile del Dipartimento energia di Forza Italia Luca Squeri. “È inoltre opportuno sottolineare che le inadempienze segnalate dalla Guardia di Finanza rilevate in questi giorni riguardano, nella maggior parte dei casi, questioni burocratico-amministrative che nulla hanno a che vedere con i prezzi finali agli automobilisti. Nessuna speculazione c’è, dunque, stata da parte dei gestori di impianti di carburanti. Dispiace che tutto questo abbia penalizzato moralmente e materialmente un’intera categoria di operatori”, conclude.
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