Ultim’ora, le Associazioni, Faib, Fegica e Figisc/Anisa sono convocate per la riunione del Tavolo tecnico carburanti, per il giorno 17 gennaio, ore 14:30 presso la Sala Parlamentino del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Staffetta Quotidiana – Lo sciopero dei gestori è tutt’altro che scongiurato. La pubblicazione del decreto Trasparenza e l’iniziativa dell’Antitrust tornano ad esacerbare gli animi, dopo la “tregua” seguita all’incontro di venerdì a Palazzo Chigi.
“Sul caro carburanti continua lo scaricabarile del Governo”, scrive oggi il presidente della Fegica Roberto Di Vincenzo in una nota. “Dopo avere certificato formalmente il comportamento assolutamente corretto dei gestori nell’incontro della scorsa settimana, prima la pubblicazione di un decreto pasticciato e senza alcuna efficacia sui prezzi, poi l’avvio di una istruttoria Agcm che indagherebbe sui petrolieri non per le loro eventuali responsabilità ma perché non avrebbero sorvegliato i benzinai evidentemente rei di aver speculato sui prezzi. È una situazione grave, se non fosse ridicola”, denuncia Di Vincenzo.
“Il Governo – scrive ancora la Fegica – non può continuare ad avere sette anime l’una contro l’altra armate e sette posizioni diverse che finiscono inevitabilmente per scaricarsi sui cittadini di questo Paese e pure su una intera categoria di lavoratori. Non può dire oggi che i gestori si sono comportati correttamente e domani evocare l’intervento della GdF e dell’Agcm. L’incontro previsto per domani al Governo, che peraltro non è stato ancora convocato, non nasce certamente sotto i migliori auspici, né ci mette in uno stato d’animo sereno. Al presidente del Consiglio – prosegue Di Vincenzo – facciamo appello direttamente perché riassuma alla responsabilità collegiale del Governo la direzione del negoziato e perché cessi questo continuo stillicidio di iniziative e provvedimenti assunti da singoli esponenti, i quali sembrano giocare ciascuno una propria partita. Lo sciopero al momento è confermato. La soluzione è nelle mani di un negoziato specifico che non può partire se non in condizioni di assoluta serietà e competenza sui problemi di un settore che attendono risposte da troppo tempo”.
La Giunta nazionale Faib Confesercenti, intanto, esprime “delusione” per l’esito dell’incontro di venerdì scorso, “che pure si era svolto in un clima positivo”. Faib “conferma il giudizio di forte contrarietà sul decreto Trasparenza”, in particolare per quanto riguarda “la formulazione della norma che conferma l’obbligo di un nuovo cartello e l’inasprimento inaccettabile delle sanzioni. Ben venga – prosegue la nota – maggiore trasparenza ma si eliminino adempimenti che risulterebbero inutili e si riveda il sistema sanzionatorio, senza duplicazioni e senza accanimenti. Si perseguano con razionalità gli strumenti utili per dare informazioni corrette ai consumatori, ma si eviti la giungla cartellonistica che creerebbe solo confusione. Se si vuole un nuovo cartello significa che quelli che ci sono non sono utili. E allora li si eliminino e si razionalizzi la giungla cartellonistica”. I prezzi dei carburanti, ricorda Faib, “sono già oggi i più pubblicizzati rispetto ad ogni altro prodotto di largo e generale consumo e occorre attenzione nel costruire nuove informazioni, tenendo conto delle specificità che ci sono tra rete ordinaria e rete autostradale. Pertanto, lo sciopero contro questo provvedimento inutile e dannoso resta congelato, in attesa dell’incontro di martedì già fissato al ministero delle Imprese e del made in Italy. In quella sede valuteremo se il Governo ha intenzione di accogliere le richieste della categoria o meno. E prenderemo le decisioni conseguenti che saranno illustrate nel dettaglio nella conferenza stampa unitaria, indetta per giovedì 19 gennaio. Al centro della piattaforma sindacale – conclude Faib – rimane la lotta alla diffusa illegalità fiscale e contrattuale, che si stima sia superiore ai 13 miliardi l’anno. Non è ammissibile che oltre la metà della rete carburanti sia condotta in modo illegale, con ampio ricorso a fenomeni di caporalato petrolifero e che oltre il 30% dell’erogato sia in evasione iva quando non anche di accise”.
Favorevole all’impostazione del governo è invece Angac/Confsal, associazione dei gestori carburanti con sede a Cagliari presieduta da Giuseppe Balia, che in una nota afferma di avere affiancato “alla proposta del Governo di esporre anche il prezzo medio di cessione (prezzo d’acquisto della merce)” per le “ricadute che ciò implicherebbe in termini di visibilità ‘name and shame’, in termini di tutela della concorrenza leale, e di conseguenza la rivisitazione degli accordi commerciali, azzerando quelli del passato”.
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
Alla fine ci si conterà, se il sistema regge grazie a retisti, ghost, GDO et alia vuol dire che la categoria ha fatto il suo tempo ed è giusto che si estingua in maniera rapida