Per Faib “Si è fatto un passo avanti.” Fegica e Figisc confermano lo sciopero e il pessimo giudizio sul decreto e sull’azione di governo. Secondo il Ministro Urso, intenzione governo di contenere ogni tentativo speculativo.”
È stato un incontro molto positivo: il Governo sta lavorando a soluzioni diverse rispetto al cartello, anche informatiche, che pur garantendo la massima trasparenza sugli impianti non impongano oneri quotidiani eccessivi ai gestori, disinnescando la questione delle sanzioni.
Sarebbe la strada giusta. Speriamo si concretizzi. Lo sciopero per noi resta congelato in attesa di un nuovo incontro al MIMIT giovedì mattina alle 9.30, in cui si discuteranno questi temi”.
A dichiararlo è Giuseppe Sperduto, Presidente di Faib Confesercenti.
Per Fegica e Figisc “il Governo non ha saputo o voluto assumere la responsabilità di prendere impegni concreti sulle questioni che direttamente possono incidere anche sui prezzi dei carburanti. Immaginando evidentemente di poter continuare ad ingannare gli automobilisti gettando la croce addosso ai benzinai.”
Confermando lo sciopero le due Associazioni confermano oltre allo sciopero “il pessimo giudizio sul decreto, pasticciato ed inefficace, a cui sarà necessario mettere mano pesantemente in sede di conversione, abbiamo proposto con serietà al Governo di assumere alcune iniziative tutte ispirate al recupero della piena legalità nel settore ed al ripristino di un sistema regolatorio certo, con l’obiettivo di adeguare efficienza e gli standard di servizio offerti agli automobilisti italiani e ottenere la proposizione di prezzi dei carburanti equi e stabilmente contenuti.” Inoltre hanno ribadito che il Governo ha contribuito a voler continuare ad alimentare quella narrativa che vedrebbe i benzinai responsabili del rincaro dei carburanti. Non è così perchè i prezzi di benzina e diesel sono aumentati perchè il governo ha deciso di non prorogare il taglio delle accise. Ma soprattutto la categoria sta soffrendo per una serie di distorsioni alle quali bisogna mettere mano, da una fiscalità eccessiva sino a costi riconosciuti troppo bassi proprio per quel ruolo che esercitano che anche di riscossore tanto per lo Statoquanto per le compagnie petrolifere .
Intanto, il Ministro imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato di aver “manifestato l’intenzione del governo ad ascoltare a migliorare ad accogliere quelle loro richieste che possono essere in piena sintonia rispetto alla nessità di dare Maggiore trasparenza sulla dinamica dei prezzi e consentire effettivamente di contenere ogni tentativo speculativo”
ci risiamo la triade divisa che squallore questi dirigenti ,sicuramente non in linea con chi pensano di rappresentare