DL trasparenza carburanti, surreale discussione alla camera. Votazione finale 21 febbraio

Il governo ha posto la fiducia su un cartello nel ridicolo di una discussione alla camera a dir poco surreale. Il voto finale sul provvedimento si terrà martedì 21 febbraio

Si è svolta nella mattinata di ieri la discussione generale nell’Aula della Camera sul decreto legge Carburanti. Il governo ha posto la fiducia, che verrà però votata lunedì 20 febbraio, mentre il voto finale sul provvedimento si terrà martedì 21. Ad annunciare il voto di fiducia è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.

Alfredo Antoniozzi di Fratelli d’Italia “il decreto sul carburante rappresenta un motivo di orgoglio per l’intera coalizione di governo, nonostante le mistificazioni giunte da buona parte delle opposizion,i un decreto che arriva l’approvazione delle aule accompagnato da interpretazione alquanto originali e prive di fondamento logico da chi ne avversa la statuizione sempre e comunque, sul piano di un assunto di ideologia di contrapposizione e senza indicare possibili soluzioni alternative credibili” . Antoniozzi si sofferma sui benefici del ripristino delle accise “il taglio delle accise, secondo gli studi statistici, non è stata una misura orizzontale ma ha favorito i ceti sociali più abbienti rispetto a quelli più poveri. Le rivelazioni formulate dall’ufficio del bilancio hanno verificato che nella realtà il taglio delle accise ha favorito un 10% della popolazione generale (quella indicativamente più ricca) non rappresentando un elemento complessivo di benefici per le fasce sociali medio basse. A differenza degli interventi compiuti sull’energia”. Antoniozzi ripercorre il programma di Fratelli D’Italia e la questione del video della meloni, “è stato diffuso un video del nostro presidente del consiglio Giorgia Meloni risalente al 2019 era pre-covid nel quale si rivendicava il taglio delle accise parole pronunciate nel 2019 in un contesto economico assai diverso e non inserite nel programma elettorale che è stato democraticamente sottoposto agli italiani, non certo per incoerenza ma semplicemente per un’azione di attualizzazione dell’Economia e delle condizioni di impraticabilità oggi esistenti”. “la decisione di obbligare gli esercenti a pubblicare la media del prezzo base – continua Alfredo Antoniozzi –  e il confronto con i prezzi attuali e le sanzioni previste che vanno a colpire, e opportuno ribadirlo, una bassa percentuale di esercenti speculatori che inquinano la concorrenza determinando la lievitazione dei costi. Le sanzioni saranno progressive e finalizzate a colpire le piccole ma incisive sacche di speculazione. Sappiamo benissimo e lo diciamo a voce alta che la stragrande maggioranza dei distributori di benzina sono persone per bene oneste e del tutto estranee a comportamenti scorretti il collegamento tra le azioni di governo l’antitrust servirà monitorare eventuali scorrettezze salvaguardando gli utenti e anche gli stessi esercenti.”

Per Alessandro Battilocchio Di Forza Italia è “ora affrontare il riordino del settore”. “Giunge in Aula un provvedimento che è stato oggetto di forti polemiche tra maggioranza e opposizione e anche di confronto serrato all’interno della maggioranza stessa – ha invece commentato Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia – Quel che ha destato perplessità in Forza Italia ha riguardato esclusivamente i commi relativi all’introduzione del cartello coi prezzi medi presso ogni impianto e all’inasprimento delle sanzioni. Per senso di responsabilità – ha proseguito – Forza Italia voterà a favore del decreto su cui sarà posta la fiducia. Ma da forza liberale, il nostro partito non ha cambiato idea. A nostro giudizio, le priorità erano altre, a cominciare dalle necessità di ridurre in maniera strutturale l’impatto delle accise sul prezzo alla pompa”. “Questo provvedimento – ha aggiunto Battilocchio – in ogni caso contiene delle misure che ci vedono favorevoli, in particolare la norma di salvaguardia che consente al governo di intervenire in maniera flessibile con una accisa mobile per rispondere e tempestiva alle mutevoli condizioni che oggi affliggono lo scenario geopolitico. Forza Italia auspica che le proposte di riordino del settore della distribuzione dei carburanti e di lotta all’evasione in tale ambito siano presto affrontate. Quanto alla riduzione strutturale delle accise – ha concluso il deputato – avremo modo di discuterne presto nella riforma fiscale che presto affronteremo”.

Cappelletti del M5 stelle si chiede come sia possibile che “Il governo mette la fiducia su un cartello”. “Credo sia la prima volta nella storia che un governo pone la questione di fiducia su un cartello da esporre, fatto che di per sé si presterebbe all’ironia, se non fosse drammatico per le sue conseguenze pratiche e sul livello stesso dei prezzi dei carburanti che inevitabilmente si alzerà per i nuovi costi e per l’inevitabile tendenza al rialzo dei prezzi più bassi, che si verrà a realizzare”, ha affermato in aula alla Camera, Enrico Cappelletti, deputato del Movimento 5 Stelle. “Se si mantiene l’impianto del decreto così com’è, si fa un danno al Paese oltreché umiliare una categoria di esercenti che non solo si è dimostrata essere del tutto priva di colpe ma rappresenta l’anello più debole lungo tutta la filiera dei carburanti. Se si modificasse in decreto, introducendo il QR code al posto del cartello con il prezzo medio, perderebbe la faccia il governo, ma ci guadagnerebbe l’intero Paese. Rimarrebbe una terza via, quella di dire ‘ci siamo sbagliati, scusate, facciamo marcia indietro’. Sarebbe un bel gesto, apprezzato anche dalle opposizioni, oltreché dai gestori e dai cittadini”, ha concluso Cappelletti.

Per l’onorevole Pastorino di Liberi e Uguali, “Con la fiducia il governo nasconde le divisioni” “Sul decreto Carburanti è stata apposta l’ennesima questione di fiducia alla Camera, la seconda della settimana dopo quella sul decreto Ong. Si tratta dell’ennesima mortificazione delle prerogative dei parlamentari, che conferma un problema istituzionale molto serio – ha dichiarato il deputato Luca Pastorino, iscritto al Gruppo Misto – La premier Meloni aveva fornito garanzie su un approccio più rispettoso nei confronti del Parlamento, ma i fatti ci stanno dicendo tutt’altro. La realtà è che il governo è troppo diviso ed è costretto a rifugiarsi nel voto di fiducia per tenere insieme una maggioranza, che numericamente è pure molto consistente. È necessario – ha aggiunto Pastorino – un radicale cambio di approccio, a cominciare dalla riduzione del numero di decreti varati dal governo. Purtroppo è una tendenza in atto da tempo e con la riduzione del numero di parlamentari non è affatto migliorata. Anzi si assiste a una compressione ulteriore delle votazioni sugli emendamenti. Peraltro, ricordo che Fratelli d’Italia e la sua leader lamentavano l’eccessivo ricorso alla decretazione d’urgenza e all’abuso dei voti di fiducia, quando al governo c’erano altre forze politiche, manifestando un’attenzione intermittente verso il ruolo di deputati e senatori”.

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DIX
DIX
1 anno fa

Tutto questo e’ dato anche da quei distributori che hanno voluto tenere aperto da subito.
Preparatevi alla prossima mossa abbasso accise si padrone!
Capre!Ma quando lo capirete che si deve dimostrare coesione tutti uniti.