Desertificazione dei distributori di carburante: la complicata storia nell’Astigiano di Cocconato e Cerreto

Le piccole comunità di Cocconato e Cerreto , situate nell’Astigiano, stanno vivendo una storia di desertificazione dei distributori di carburante che sta rendendo sempre più difficile per i residenti fare benzina.

La chiusura di distributori cruciali ha gettato un’ombra sull’accesso ai carburanti nella zona, generando disagi, in particolare tra gli anziani e coloro che dipendono dai mezzi comunali. L’evolversi della situazione è stato documentato dall’articolo di Franco Zampicinini sulla Nuova Proncia.

Da oltre un anno, Cocconato è rimasta senza un distributore di carburante, dopo la chiusura dell’impianto Tamoil di corso Pinin Giachino. In passato, oltre a questo distributore, gestito da diverse persone nel corso degli anni, il paese aveva un secondo impianto in piazza Cavour, chiuso negli anni ’80 nell’ambito di un piano regionale di riordino della rete distributiva del carburante.

L’amministrazione comunale ha cercato attivamente un nuovo gestore, ma senza successo, e recentemente le pompe dell’impianto sono state smantellate, rendendo ancor più difficile per i residenti fare rifornimento nella propria città.

La situazione si è ulteriormente complicata con la chiusura dell’impianto Tamoil a Cerreto, lungo la provinciale 17. Questo impianto, che ha operato per 18 anni, forniva non solo carburanti ma anche servizi come un autolavaggio e un bar Rio Sella. La ricerca di un nuovo gestore è risultata infruttuosa finora, con le pompe che sono state chiuse dal 1° dicembre. Si sospetta che la necessità per i gestori di anticipare i costi dei carburanti abbia scoraggiato potenziali interessati.

La mancanza di distributori di carburante ha reso difficile non solo il rifornimento per i residenti ma anche per i mezzi comunali, gli scuolabus e le ambulanze della Croce Rossa. I cittadini ora sono costretti a viaggiare fino a Murisengo, Gallo (a 15 chilometri di distanza) o Castelnuovo Don Bosco per fare benzina.

Gli anziani, in particolare, sono colpiti dai disagi, dato che possono non essere familiari con le procedure self-service. La situazione ha suscitato crescente preoccupazione, portando a riflettere sulla necessità di esplorare alternative, anche l’adozione di veicoli elettrici, considerando la crescente diffusione di colonnine di ricarica nella zona, ad esempio Cocconato ne avrebbe tre.

La storia di Cocconato fa riflettere soprattutto perhè siamo il paese europeo con il maggior numero di stazioni di servizio. La desertificazione dei distributori di carburante nelle comunità rurali evidenziano le difficoltà quotidiane che i residenti devono affrontare per soddisfare le loro esigenze di mobilità e il ruolo cruciale che svolgono questi servizi nella vita di una comunità. Un servizio essenziale che dovrebbe essere garantito e non lasciato alle dinamiche del mercato. 

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Ant
Ant
11 mesi fa

Aumentate margini e riduzione di tutti oneri e tasse al10% il governo pone attenzione a un servizio essenziale !che viene erogato da persone con alto rischio vita