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Eni sta ridisegnando la sua mappa strategica con una serie di mosse audaci che mirano a diversificare e valorizzare le sue attività. Milano Finanza riporta che la nuova struttura societaria di Eni presenta una configurazione molto diversa rispetto a quella di appena due o tre anni fa, e persino rispetto all’aggiornamento strategico presentato a marzo 2024.
Oggi, Eni si prepara a orbitare intorno a sette società satellite, una in più rispetto alle sei previste quattro mesi fa. Le nuove aggiunte comprendono Var Energi e Azule, entrambe attive nel settore oil & gas, Plenitude (rinnovabili, retail e colonnine), Enilive (mobilità sostenibile), e altre due ancora in fase di definizione (biochimica e cattura della CO2). L’ultima novità è la business combination delle attività upstream in Gran Bretagna con Ithaca Energy, dalla quale Eni deterrà il 38,5% della nuova entità post-aggregazione, creando così il settimo satellite.
Parallelamente a questa strategia di espansione, Eni sta attuando una riorganizzazione per semplificare la propria struttura societaria. Recentemente, è stata annunciata la fusione di Petroven, controllata nata nel 2000 per gestire i grandi depositi di carburante a Marghera, direttamente in Eni. Questa operazione è volta a razionalizzare l’assetto organizzativo e a ridurre i costi di struttura.
Secondo Milano Finanza, la riorganizzazione potrebbe includere anche la creazione di una società tutta italiana dedicata alle attività upstream. Questo progetto preliminare prevede la costituzione di “Eni Italia”, che riunirebbe sotto un unico ombrello le attività onshore in Basilicata e quelle offshore, da Ravenna alla Sicilia. La nuova entità comprenderebbe asset produttivi chiave come Val d’Agri in Basilicata e vari giacimenti in Adriatico e Sicilia.
Una delle svolte più significative riguarda i lavori in corso per la creazione di una nuova società dedicata alla cattura e stoccaggio della CO2 (CCS). Eni, insieme a Snam, sta avanzando con un progetto a Ravenna che potrebbe diventare un hub europeo per la CCS. Tuttavia, il progetto attende ancora le decisioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che dovrebbero arrivare tra settembre e ottobre 2024. Queste decisioni saranno cruciali per definire il modello di mercato necessario a rendere sostenibile questa nuova attività.
Eni continua a focalizzare la sua attenzione sui business legati alla decarbonizzazione. Tra le iniziative più attese vi sono le quotazioni in borsa di Plenitude ed Enilive. Secondo il piano, Plenitude sarà la prima a debuttare sul mercato, mentre per Enilive si prevede la scelta di un partner di minoranza entro la fine dell’anno.
L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha confermato che non ci saranno sorpassi nei piani di quotazione e che ogni mossa sarà fatta con precisione e strategia.
Chissà come saranno orgogliosi i manager di Enimoov di far parte di un grande gruppo come Eni..
Tra una spatolata al parabrezza del clientone che ha messo 10€ al servito e una strofinata ai cessi, avranno modo di riflettere sul privilegio che gli ha riservato il destino..