In Italia, l’abitudine di pagare anche piccoli importi con carte e strumenti digitali è in continua ascesa. Secondo il circuito PagoBancomat, nei primi dieci mesi del 2024, le operazioni sotto i 5 euro hanno già superato i livelli dell’intero 2023, con un valore medio di appena 3,13 euro. Dietro questa spinta verso i pagamenti elettronici, che aumenta la tracciabilità e combatte l’evasione fiscale, vi è però un costo insostenibile che grava sui piccoli commercianti e, in particolare, sui gestori di carburante, i quali, operando con margini risicati, subiscono in modo ancora più pesante l’onere delle commissioni sopratttutto delle carte di credito Commercial
A fronte di un piccolo margine di guadagno su ogni litro di carburante, i benzinai devono sottrarre dal proprio già esiguo margine le commissioni bancarie per le transazioni con carte, pur essendo essenzialmente degli “esattori” di Stato che garantiscono il gettito fiscale del settore. Questo sistema ha creato un onere difficile da sostenere, nonostante l’agevolazione del credito di imposta pari al 50%, poiché i gestori non hanno il margine di manovra per “assorbire” i costi delle commissioni, che nel caso di pagamento con carta di credito cosiddetta commercial (Carte di Credito Business dedicate alle piccole e medie imprese)si aggirano tra lo 0,89% e l’1,60% dell’importo della transazione.
A partire dal 2026, il governo collegherà i registratori di cassa telematici agli strumenti di pagamento per inviare al Fisco in automatico i dati di ogni transazione digitale. Nonostante la manovra ambisca a migliorare la trasparenza e combattere l’evasione fiscale, per i piccoli esercenti che offrono un tale servizio, le misure costano caro. Senza sostegni reali, la richiesta di garantire transazioni digitali obbligatorie si trasforma in un peso operativo che rappresenta di fatto una tassa aggiuntiva, destinata a erodere il margine su cui il commercio tradizionale si basa.
La questione delle commissioni bancarie sulle transazioni elettroniche rappresenta, dunque, uno squilibrio tra l’obbligo di innovare e garantire un servizio tutto a favore del cliente e la capacità di sostenere costi, per di più a favore di istituzioni bancarie , che ne ricavano un guadagno sostanziale. Nonostante l’impegno in campagna elettorale ad intervenire rivedendo le politiche sulle commissioni per tutelare il lavoro degli esercenti, nulla ancora è stato fatto. La tracciabilità e la comodità non deve essere l’ennesimo balzello da far pagare alle piccole attività. Se poi questo balzello è a carico dei benzinai allora diventa l’ennesimo colpo di grazia per distruggere l’economicità di una intera categoria del commercio.
Troppo tardi vi svegliate
Era da anni che si doveva discutere
Dopo che avete messo in ginocchio molti onesti benzinai