Ciro Taranto, gestore di un’area di servizio a Venaria Reale, alle porte di Torino, vive da anni sotto l’assedio dei ladri. “È la trentaseiesima volta in ventidue anni”, racconta amaramente a La Stampa, indicando la porta del bar sfondata con un furgone rubato. “Ogni volta ci vogliono migliaia di euro per le riparazioni”.
La sua stazione di servizio su corso Machiavelli, situata di fronte al nuovo quartiere residenziale Salvo d’Acquisto, è stata oggetto di una lunga serie di furti e danneggiamenti: colonnine per il pagamento del carburante sradicate, bottini di contanti, sigarette e tagliandi del Gratta&Vinci rubati, e danni pesanti da risanare.
Telecamere e allarmi non bastano
Nonostante il sistema di allarme e le telecamere, i malviventi continuano a colpire senza esitazioni. “Arrivano sempre incappucciati, rendendo difficile l’identificazione”, spiega Taranto, che ha passato recentemente la gestione al figlio Michele. Dopo aver cambiato più compagnie, oggi si affida a IP, che fortunatamente copre i danni. “Prima il premio assicurativo cresceva senza sosta, e nessuno voleva più coprirmi”, racconta.
Da area di servizio a bunker
Esausto dai ripetuti furti, circa dieci anni fa, Taranto ha deciso di trasformare l’area in una sorta di “bunker”. Dopo che un gruppo di ladri riuscì a sfondare i muri dal retro portando via le slot machine, ha sigillato finestre e ingresso con chiavistelli rinforzati. Per le sigarette, ha costruito una cassaforte blindata in acciaio dal peso di 20 quintali, “praticamente impossibile da spostare», dice sconsolato, aggiungendo: “È assurdo arrivare a questo punto”.
Tempi rapidi per i furti, troppi per la polizia
Ogni furto, registrato dalle telecamere, dura solo due o tre minuti, e nonostante il collegamento dell’antifurto con la centrale operativa del 112, il tempo d’intervento delle forze dell’ordine resta critico. “Ho anche pensato di dormire qui con un fucile”, confida, “ma per fortuna non l’ho mai fatto. Quando sei esasperato, non sai a cosa puoi arrivare”.
Mi chiedo se ne vale ancora la pena dopo tutto quello che stiamo subendo in questi ultimi anni come categoria dover rischiare la vita anche no e penso che per qualche centesimo non si puo accettare di svolgere un lavoro dove con tutti i problemi che abbiamo se uno deve rimetterci la pelle non è ammissibile tenendo presente che nel mondo in cui viviamo devi stare con gli occhi bene aperti soprattutto nel nostro settore dove circola ancora molto contante che agli occhi di qualche balordo puo dare adito a cattivi pensieri ,e dico al collega che a fatto bene a non armarsi e poi chiudersi dentro in quanto se gli capitava una collutazione e il malvivente aveva la peggio avrebbe avuto dei grossi problemi perchè non siamo negli Statiuniti dove la proprietà privata è sacra e quindi sei tutelato dalla legge….qui si parte dal principio che la difesa deve essere pari all’offesa e quindi se lo mandi al creatore finisci dalla padella alla brace e per dirla in parole povere sei nella M…a!!!!