A Salerno, i benzinai dell’Area di Servizio San Leonardo temono il licenziamento

A Salerno, si vive un momento di forte preoccupazione per i dipendenti dell’area di servizio San Leonardo a marchio Italiana Petroli, situata sulla corsia sud della tangenziale e gestita dalla ditta Domenico Rosa. La questione che coinvolge l’azienda e Italiana Petroli rischia di portare a una grave crisi occupazionale, con decine di lavoratori che potrebbero perdere il proprio impiego.

Il rappresentante legale della ditta Rosa Domenico denuncia un contenzioso con Italiana Petroli, legato al mancato riconoscimento di margini di gestione adeguati per l’impianto di carburante San Leonardo, aperto 24 ore su 24. L’impianto, erroneamente classificato come urbano, riceve compensi non proporzionati al suo funzionamento continuo, creando gravi difficoltà economiche per la gestione. Questa situazione rischia di portare a licenziamenti, soprattutto per i turni notturni, compromettendo il lavoro di molti dipendenti. La ditta sottolinea l’ingiustizia di tale equiparazione, che non rispecchia le reali caratteristiche e l’importanza dell’impianto per la città.

I sindacati si sono immediatamente attivati per supportare l’azienda e i lavoratori. Gerardo Giliberti, segretario generale di Femca Cisl, ha chiesto un confronto immediato con Italiana Petroli: “Siamo dalla parte dei lavoratori e dell’azienda. Questa situazione è insostenibile, ma può essere risolta se c’è volontà da parte di tutti gli attori coinvolti. Facciamo un appello affinché si lavori insieme per salvaguardare i posti di lavoro e sostenere le famiglie.”

Anche il segretario regionale di Fegica, Salvatore Palma, ha espresso la sua preoccupazione sottolineando le difficoltà affrontate dalla microimpresa che gestisce l’impianto di servizio San Leonardo, obbligata per contratto ad acquistare carburante da Italiana Petroli. Nonostante l’impianto funzioni 24 ore su 24 tutto l’anno e serva anche un ospedale, Italiana Petroli non riconosce margini adeguati né avvia trattative per sostenere i costi di gestione. Questo trattamento, che ignora le caratteristiche autostradali dell’impianto, crea gravi difficoltà economiche alla famiglia Rosa Domenico e si ripercuote sui lavoratori. Si richiede maggiore flessibilità da parte di Italiana Petroli per tutelare l’attività e i posti di lavoro.

Il timore dei lavoratori è palpabile. Una dipendente, madre di un bambino di 8 anni, ha espresso tutta la sua ansia per il futuro: “Non so come farò a sostenere la mia famiglia se perdo il lavoro. Questa incertezza sta distruggendo la serenità di tutti noi.” Un altro lavoratore ha aggiunto: “Non vogliamo altro che lavorare. Chiediamo solo di poter mantenere il nostro diritto al lavoro.”

Una Situazione Paradossale in quanto l’area di servizio San Leonardo rappresenta un punto di riferimento per tutta la città di Salerno. La sua classificazione come impianto urbano è una decisione che, secondo molti, non tiene conto delle reali esigenze operative e dei servizi offerti.

Sindacati, azienda e lavoratori chiedono a Italiana Petroli di rivedere le proprie politiche e di riconoscere l’importanza dell’impianto. È necessario garantire margini di guadagno adeguati per evitare una crisi che avrebbe ripercussioni su molte famiglie salernitane.

Non c’è dubbio che il caso dell’area di servizio San Leonardo è emblematico di una rigidità che non tiene conto delle peculiarità di alcuni impianti. Per evitare una crisi sociale ed economica non può che essere urgente un intervento che tuteli i lavoratori e garantisca la sostenibilità gestionale dell’attività.  Si rischia di perdere anche un servizio essenziale oltre quello di vedere altre famiglie cadere nell’incertezza per la possibile perdita del posto di lavoro. 

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Tony
Tony
13 giorni fa

Adesso siamo all’,inizio.
Quando si arriverà, per tutti gli altri

Salvatore
Salvatore
13 giorni fa

Ma che tristezza vedere la fine che sta facendo questa categoria e di conseguenza ogni giorno che passa non si fa altro che sentire di contrasti tra gestori e compagnie petrolifere , queste che non vogliono più le gestioni e non riconoscono più questa figura , che oramai per usare un termine gentile è bistrattata, e che agli occhi di questi Signori siamo praticamente inutili da rottamare come un auto da portare allo sfascia carrozze, e che purtroppo noi gestori stiamo vivendo sulla nostra pelle questa drammatica realtà… e ogni giorno che passa è sempre peggio, per un semplice motivo che per noi è difficile da accettare e senza usare mezzi termini….non serviamo più , come un auto da demolire???

Tony
Tony
13 giorni fa

Colpa di compagnie petrolifere,e Governo che siano di sinistra o di destra non vogliono interessarci su questa situazione,ma attenzione se ci sono elezioni politiche vicine tutti incominciano a fare buon viso e cattivo gioco.

Beppe
Beppe
12 giorni fa

scusate ma non cè una legge che imponga agli impianti di rimanere aperti h24. se non gli conviene a pausa pranzo e nelle ore notturne semplicemente si chiude. nessun automobilista rimarrà in panne perchè l’impianto funziona 8/12 ore al giorno invece di 24

Salvatore
Salvatore
Rispondi a  Beppe
11 giorni fa

Ogni uno pensa per se è Dio per tutti … questa è la morale di certe persone che parlano solo perchè hanno la lingua in bocca!!!!!