
Le associazioni di categoria FAIB (Confesercenti) e FEGICA hanno inviato una richiesta ufficiale a Enilive per richiedere un incontro urgente con l’azienda al fine di affrontare le criticità legate all’applicazione dell’Accordo del 07/07/2021, ormai scaduto il 31/12/2023. Il documento, che vede rappresenta un tentativo di ristabilire un dialogo costruttivo e di individuare modelli organizzativi e contrattuali condivisi, in un settore in continua evoluzione e attraversato da tensioni.
Faib e Fegica sottolineano che il rapporto tra Enilive e i gestori degli impianti di carburanti non può essere regolato con strumenti del passato, né con approcci rigidi e unilaterali. L’Accordo scaduto aveva il compito di definire un equilibrio tra interessi differenti ma convergenti nel lungo periodo. Tuttavia, con la sua scadenza, emerge ora la necessità di una revisione e di un confronto basato su regole certe e condivise.
Secondo le organizzazioni sindacali, non si può immaginare di risolvere le divergenze con un mero esercizio di forza da parte dell’azienda, né liquidando le posizioni dei gestori come irrilevanti o superate. Il settore ha bisogno di soluzioni innovative e di stabilità per garantire la sostenibilità economica e occupazionale dei gestori.
La lettera evidenzia il ruolo centrale dei gestori nella filiera della distribuzione di carburanti, una realtà che non può essere esclusa dalle scelte strategiche dell’azienda. Faib e Fegica chiedono di riavviare il dialogo per definire un percorso di rinnovamento, nel rispetto delle prerogative di entrambe le parti.
In particolare, le federazioni denunciano il rischio di un processo di esclusione dei gestori, derivante da accelerazioni unilaterali che potrebbero modificare il settore senza il loro coinvolgimento. La richiesta di incontro è quindi un tentativo di ristabilire un dialogo costruttivo, basato sul rispetto reciproco e sulla ricerca di soluzioni equilibrate.
Le organizzazioni sindacali evidenziano che la trasformazione del settore deve avvenire nel rispetto della legislazione vigente, con particolare riferimento alla Legge 27/2012, che tutela i gestori e il loro ruolo nel mercato.
Negli ultimi 14 mesi, Faib e Fegica hanno cercato, senza successo, di avviare un ragionamento con Enilive per individuare modelli organizzativi più equi e sostenibili. Ora, con la scadenza dell’Accordo, questa necessità diventa ancora più urgente.
A supporto della richiesta di un confronto, la lettera richiama un importante risultato raggiunto in passato tra le parti: la reintroduzione della modalità servita, frutto di un’intesa significativa tra Enilive e le organizzazioni sindacali. Questo dimostra che, pur tra difficoltà e divergenze, è possibile trovare soluzioni che rispondano agli interessi di tutti.
Faib e Fegica auspicano che, rimosse le tensioni e gli scontri degli ultimi mesi, si possa riprendere un dialogo più maturo e orientato al futuro, abbandonando una logica di contrapposizione tra “buoni e cattivi” che non porta a risultati concreti.
La lettera si conclude con l’auspicio che Enilive accolga la richiesta di un incontro, non come ratifica di scelte già prese unilateralmente, ma come opportunità per costruire insieme il futuro del settore.
Faib e Fegica ribadiscono che la disponibilità al dialogo non significa rinunciare alle proprie posizioni, ma rappresenta un passo necessario per evitare tensioni e per trovare soluzioni condivise, nel rispetto delle prerogative sindacali e delle esigenze dell’azienda.
Nella richiesta di incontro inviata alle principali compagnie petrolifere, Faib e Fegica hanno registrato l’assenza di Figisc, che ha scelto di intraprendere un proprio percorso di interlocuzione con Eni. Interpellato il presidente, Bruno Bearzi, ha dichiarato che Figisc ha “avviato un confronto con Eni già dal 9 di gennaio.”.
DDL PLEASE
ALTRIMENTI COME PUO’ AUMENTARE L’EROGATO ? SENZA RAZIONALIZZAZIONE CON RISTORI PER GESTORI CHE CHIUDONO E INCENTIVI ALLE COMPAGNIE. CHIARO ! I RINNOVI CONTRATTI SONO ECONOMICAMENTE SEMPRE EROSI DALL’INFLAZIONE E SONA ASPIRINE AL PAZIENTE SENZA FUTURO. IL COMPIANTO SIG. TIMPANI L’AVEVA CAPITO, MA SECONDO ME I SINDACALISTI RIMASTI PREFERISCONO ALLUNGARE I TEMPI ASPETTANDO COSA ? CHE SI CHIUDA DA SOLI SENZA NEANCHE UN RISTORO CHE ACCOMPAGNI ALLA PENSIONE.