
Il confronto tra le parti sulla riforma della distribuzione carburanti si fa sempre più serrato.
Il sottosegretario alle Imprese, Massimo Bitonci, rispondendo a una domanda fatta nei giorni scorsi dalla Staffetta Quotidiana sullo stato delle trattative tra le parti ha dichiarato che il disegno di legge dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri entro un mese. “Non c’è ancora un accordo definitivo, ma c’è una sensibile convergenza”, ha affermato Bitonci, sottolineando come le distanze iniziali sulle contrattualistiche si siano progressivamente ridotte.
Se da un lato il ministero lavora a una mediazione, dall’altro la tensione tra gestori e compagnie rimane alta. La scorsa settimana il Mimit ha proposto un compromesso sui contratti, chiedendo alle associazioni di settore di esprimersi nel giro di pochi giorni. Anche su questo punto ieri Faib e Fegica hanno incontrano Enilive (Eni), un incontro significativo dopo settimane di scontri e polemiche.
L’incontro con Eni è stato rilevante non solo per il contesto attuale ma anche per le profonde divergenze che hanno caratterizzato i rapporti tra azienda e associazioni di categoria. Sul piano dialettico, da quanto riferito, almeno, c’è stato un riavvicianamento. Tuttavia, la volontà politica di chiudere il dossier entro fine mese potrebbe portare a una sintesi tra le parti.
Figisc, riferisce Staffetta Quotidiana, non ha partecipato all’incontro, a seguito dello strappo proprio sulla questione del confronto con Eni.
Nel frattempo, il presidente Unem, Gianni Murano, sempre nei giorni scorsi ha ribadito che l’accordo ancora non c’è, ma ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per proteggere un mercato che ha bisogno di razionalizzazione e non di ulteriori vincoli.
La partita resta aperta, con il governo deciso a portare avanti il Ddl e le associazioni di categoria impegnate a difendere le condizioni dei gestori. L’esito dei prossimi incontri sarà cruciale per definire il futuro del settore.