Staffetta Quotidiana – La prima volta che la parola “autoconvocati” entra nel lessico della Staffetta è nel febbraio scorso e riguarda una riunione del 9 di quel mese a Brescia di gestori ex TotalErg provenienti da molte regioni italiane (almeno un centinaio riporta la notizia) organizzati in maniera autonoma e senza il patrocinio delle associazioni di categoria di cui contestano l’operato nei loro confronti (v. Staffetta 13/02). Una matrice ben precisa, una rete che in questi anni ne ha visti di tutti colori, diversa da quella del Gisc TV, promossa a Treviso alla fine del 2007 da Moreno Parin reduce da una lunga militanza ai vertici provinciali e regionali della Figisc e che ha fatto da battistrada agli altri, e diversa anche da quella promossa in Sardegna in marzo, una regione per tanti versi particolare.
Tre matrici differenti che ieri hanno diffuso un documento congiunto da cui francamente ci saremmo aspettati di più e di diverso. Che abbiamo fatto fatica a sintetizzare e a spiegare ai nostri lettori. Firmato da tre sigle, Gaia, Angac e Gisc TV, che sembra vogliano “scimmiottare” le tre sigle storiche della categoria, con una, quella nata in Sardegna, che si vanta addirittura di essere già una associazione nazionale. Per mettersi a discettare sul contratto di comodato, se sia o no gratuito, sulla rinuncia fatta dai gestori alla libertà di rifornirsi sul mercato e su cosa hanno avuto in cambio dell’obbligo di esclusiva, sul dare e sull’avere di questo tipo di contratto, sul perché i conti non tornino o, meglio, sul perché manca un utile di gestione e. infine, sui vincoli stringenti che i gestori potrebbero accettare in tema di determinazione dei prezzi in cambio appunto di un margine congruo: “un dare e un avere utile a entrambi i soggetti”. Accusando di fatto le tre sigle storiche, anche se non le nominano, di non essere riuscite a instaurare un solido e paritetico rapporto contrattuale con i proprietari degli impianti. Dimenticandosi però di parlare del contorno e della barca in cui oggi la categoria, o meglio tutta la filiera della distribuzione dei carburanti, naviga e affonda. Dimenticando tra l’altro di dirci se hanno già ottenuto concretamente dei risultati per allargare la cerchia dei loro proseliti.
Crescete e moltiplicatevi, verrebbe da dire, ma di grazia diteci almeno come pensate di uscirne, con chi, con che strumenti, in che tempi. La Staffetta da parte sua pur continuando a dare spazio a tutti continuerà a dare voce a chi cerca la strada del dialogo, convinti come siamo che solo una presa di coscienza collettiva sulla necessità in questo momento di fare sintesi può tirar fuori il settore dalle secche in cui è finito e rilanciarlo. Evitando di creare al contrario divisioni e confusione. Anche, e soprattutto, nei confronti delle Istituzioni.
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
Quindi …ci vuole una presa di coscenza collettiva ,ci vuole dialogo costruttivo ,se aprissimo un nuovo tavolo ?? Magari a Settenbre quando saranno tornati tutti dalle ferie …; ))