La donna, ex manager delle autostrade milanesi, è finita nei guai per le spese pazze e licenziata. Ora è diventata consulente di Stm, partecipata del Mef
Esplode il caso Carmen Zizza, relativo alla ex zarina delle autostrade milanesi, ai tempi licenziata per le spese pazze e tornata grande protagonista nel governo Meloni e vicinissima al ministro Urso. La questione è finita al centro di un’inchiesta di Report, la trasmissione di Rai Tre che ieri sera 29 maggio ha affrontato il caso della lobbista .
Il gruppo STM, la cui holding di controllo è partecipata dal Ministero dell’Economia, produce microchip. In un momento in cui c’è carenza, per via del conflitto ucraino, è divenuto ancora più strategico per il paese. Tuttavia il gruppo incontra delle difficoltà a parlare con il ministro Urso, per colpa della burocrazia. Dicono.
Per facilitare l’interlocuzione con il Ministero delle imprese, Stm paga una consulenza a Carmen Zizza. Che avrebbe un ruolo di “facilitatrice”, come ammette un manager della STM che è consapevole di parlare con un giornalista di “Report” ma non di essere registrato.
L’assurdità della vicenda è dovuta al fatto che STM è un’azienda partecipata dal Mef. In un paese normale, il ministro Giorgetti chiamerebbe Urso per dirgli: “Collega, tra un po’ ti passa a trovare il manager di una società per discutere di microchip e investimenti strategici per il Paese”.
E invece STM passa attraverso la consulenza della signora Zizza e con un contratto, da 6mila euro al mese, finalizzato al “supporto alle relazioni istituzionali con Ministeri ed Autorità Locali” (Che vor di’?)
Il ministro Urso, sul ruolo da consulente di Carmen Zizza, scrive a “Report” che “tutti i dati relativi ai portatori di interesse sono resi pubblici in linea con le misure di trasparenza e accountability di cui il ministero si è dotato, e sono consultabili al sito del ministero”. Eppure nonostante le verifiche, la squadra di Sigfrido Ranucci non ha trovato il nome della Zizza.
Secondo il manager di STM sentito da “Report”, a presentare Carmen Zizza all’azienda sarebbe stato Alessandro Daffina, amministratore delegato di Rothschild Italia. Daffina ha smentito sostenendo che l’ipotesi che si sia adoperato per far gestire alla Zizza i rapporti tra il Ministro Urso e la STM è solo “una illazione”.
Secondo “Report” quello che Rothschild ha certamente fatto è stato presentare a STM una due diligence positiva su Carmen Zizza. Solo che anche “Report” ha fatto la sua “due diligence” e ha trovato la denunce per spese pazze della signora quando era Direttore generale nella società che controllava l’autostrada milanese.
Per queste accuse, Zizza è stata condannata in primo grado dal Tribunale civile di Milano a risarcire 73 mila euro. La signora sostiene “che si tratta di una cifra che corrisponde a meno di un quarantesimo di quanto avevano originariamente richiesto”. Inoltre, la Zizza è stata consulente di Rothschild per conto di Vivendi, azionista di riferimento di Tim, seduta al tavolo con Urso e Daffina.
La nota del ministero: “Necessità di facilitatori per incontrare il ministro è notizia del tutto falsa con cui è stato realizzato un intero servizio”. A fronte di “palesi falsità contenute nella trasmissione”, il ministro Urso ha dato mandato ai suoi legali di denunciare gli autori del servizio, il conduttore di Report e coloro i quali, a vario titolo, hanno riportato informazioni false nel corso della trasmissione. E’ quanto si legge in una nota del Mimit che si scaglia contro una serie di notizie fornite nel corso della trasmissione.