Il Mimit presenta il Ddl di riordino. Le posizioni in campo
Staffetta Quotidiana – Alla fine la convocazione è arrivata, senza aspettare le conclusioni del tavolo interassociativo. Parliamo della razionalizzazione (o riordino, o riforma) della rete carburanti, su cui il governo si è impegnato a presentare un disegno di legge da più di un anno. Il Parlamento ha già consegnato le proprie istanze, con le risoluzioni approvate la scorsa estate. Il primo agosto dello scorso anno il Mimit, a un tavolo analogo a quello convocato per mercoledì prossimo, aveva presentato le “linee guida” del provvedimento. Mase e Mimit avevano poi chiesto alle associazioni di trovare una posizione unitaria sulla parte relativa alla contrattualistica. Si era così aperto un tavolo all’Unem, dopo l’estate, che non è tuttavia arrivato a conclusione per via dell’estrema polarizzazione tra associazioni dei gestori ed Eni sul nodo dei contratti di appalto nelle gestioni dirette.
La nuova convocazione del Mimit (ma ci sarà anche il Mase, con il ministro Pichetto) parla ancora di “linee guida” ma sottolinea che la riforma sarà presentata al prossimo Consiglio dei ministri. Se ne deduce che, a prescindere da ciò che sarà illustrato mercoledì alle associazioni, ci sia un testo articolato, pronto per arrivare in Parlamento.
Come tutte le iniziative politiche/parlamentari/governative delle ultime settimane e delle prossime quattro, anche questa non sfugge al sospetto dell’annuncio elettorale, in vista della scadenza di giugno. Questo però non deve spaventare, sia perché il momento di prezzi in calo consente di affrontare il tema senza un’eccessiva pressione dell’opinione pubblica, sia perché, per una volta, gli interessi elettorali possono coincidere con quelli del buon governo del settore.
L’auspicio che emerge dal settore, in ogni caso, è che il ministero trovi una sintesi sensata, al contrario di quanto avvenuto con il “cartellone”. Detto questo, trattandosi di un disegno di legge, ci sarà modo per intervenire tra Camera e Senato.
Sicuramente, almeno per il momento, si tratta di un’occasione persa: si sarebbe potuto (dovuto) trovare una convergenza, partendo da un’inedita apertura delle forze politiche e di governo. I punti di accordo tra le tre articolazioni della filiera dovrebbero comunque essere in qualche modo filtrate dal tavolo al ministero nel corso dei lavori, prima che il nodo delle gestioni dirette Eni facesse saltare tutto. E il Mimit, attraverso il sottosegretario Bitonci, ha mantenuto aperto il dialogo.
Le posizioni dei gestori hanno trovato un’inaspettata sponda proprio nelle parole del sottosegretario, intervenuto lunedì scorso all’assemblea tenutasi a Creazzo (Vicenza), organizzata da Faib, Fegica e Figisc. Come riporta Gestori Carburanti, il sottosegretario ha espresso una critica sull’irrigidimento della posizione Eni. “Mi sono impegnato – ha detto Bitonci – nelle prossime settimane a sentire i vertici dell’azienda per capire se l’idea viene dai vertici o dal livello dirigenziale. Ho chiesto un appuntamento perché, in generale, è abbastanza grave non voler trattare con le associazioni di categoria. Non ci possono essere contratti che vanno a ledere i diritti dei lavoratori”. Certo è che erano anni che non si vedeva un fronte dei gestori così compatto.
Oltre alla contrattualistica (“tema delicatissimo”, ha detto), Bitonci ha illustrato gli altri due punti qualificanti dell’azione del ministero rispetto al settore: le banche dati e gli incentivi per le bonifiche. Sull’accorpamento delle banche dati, “siamo riusciti grazie alle Camere di commercio e ai tecnici informatici a coordinare le tre banche dati di Mimit, Dogane e Mase”, ha detto il sottosegretario. “Abbiamo avuto un riscontro positivo da un certo punto di vista e negativo da un altro: l’incrocio ha fatto emergere una serie di distributori che non erano presenti nell’una o nell’altra banca dati, distributori che sono irregolari”.
Quanto alle bonifiche per gli impianti che dovranno chiudere, “non esiste razionalizzazione senza incentivi”, ha detto Bitonci. “Abbiamo trovato grazie all’aiuto del Mase le risorse per inserire nel Ddl il tema delle bonifiche”.
Non è mancato un accenno al tema del “cartellone”, su cui Bitonci ha ribadito la propria contrarietà. “Nel Ddl concorrenza o nel Ddl di riordino dovremo superare il cartello”, ha detto.
Nei prossimi giorni sapremo di più sui contenuti elaborati dal governo. La strada è ancora lunga: meglio mettersi d’accordo per via.
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
ASPETTIAMO MERCOLEDÌ PER VEDERE IL CONTENUTO E INDENNITÀ CHIUSURE POI PARLIAMO CON ELEMENTI CERTI ADESSO NON SERVE