Da una recente analisi della Figisc, la quale segue quella fatta nelle settimane scorse da Staffetta Quotidiana, emerge che i prezzi del carburante Eni continuano a mantenersi significativamente più alti rispetto ai principali concorrenti. Un trend costante negli anni, ora ulteriormente accentuato. L’indagine, svolta sui prezzi medi nazionali registrati dall’Osservatorio Prezzi tra ottobre 2023 e ottobre 2024, evidenzia un aumento dei prezzi Enilive rispetto ai concorrenti: benzina e diesel in modalità self presentano un margine tra il 20% e il 30% superiore a quello osservato nel 2023. La discrepanza non è nuova, ma risulta sempre più marcata.
Queste differenze di prezzo pesano sui consumatori e falsano la concorrenza ed il mercato dei carburanti. E’ inoltre necessario sapere che la rete enilive sta perdendo una enorme fetta di mercato. Un dato provato anche dalle molte testimonianze dei Gestori che lamentono, oltre ai prezzi follemente fuori mercato (in alcune zone arriviamo fino a 10 centesimi di differenza rispetto la concorreza), un calo vertiginoso di erogato.
Curiosamente, mentre i prezzi di Eni sui carburanti rimangono costantemente più alti, la stessa azienda ha destinato 22 milioni di euro all’anno per tre anni (circa il 17% in più rispetto all’ultimo accordo con TIM) come sponsor del campionato di calcio di Serie A, dimostrando un impegno di visibilità che sembra tuttavia in contrasto con il disagio economico creato a molti automobilisti italiani ed ai propri Gestori.
Tornando ai dati degli ultimi quattro anni, Figisc mostra come il costo del carburante Eni superi quello medio degli altri marchi sia per benzina che per diesel. Nel 2024, ad esempio, la benzina self ha registrato un costo di +0,017 €/lt rispetto agli altri marchi, con una crescita triplicata rispetto all’anno precedente. Lo stesso vale per il diesel, con un aumento del margine a +0,016 €/lt. In modalità servito, l’aumento è ancora più significativo: per la benzina si tocca un delta di +0,066 €/lt e per il diesel di +0,064 €/lt rispetto alla concorrenza, incrementando di circa il 25% la differenza rispetto al 2023. Se si considera poi il confronto con i distributori no-logo, le differenze risultano addirittura +0,021 €/lt per la benzina e +0,022 €/lt per il diesel, riflettendo il delta prezzo in maniera ancora più eclatante.
Un tema particolarmente dibattuto è il margine di prezzo tra le modalità self e servito, che per Eni raggiunge +0,209 €/lt su entrambi i prodotti, contro una media di +0,161 €/lt degli altri marchi e di soli +0,050 €/lt per i distributori senza logo. Tamoil, per esempio, è l’unico brand a praticare differenze di prezzo contenute tra le due modalità, mostrando una strategia di pricing meno onerosa per i clienti rispetto a Eni.
Che dire ai gestori margini da fame trattati come inetti miserabili di scarso valore, e i soldi li danno a coloro che vendono fumo negli occhi, questo è il valore che questi Capitalisti del C….o ricononoscono a coloro che negli anni hanno cotribuito alle loro fortune!!!!!